Comitato editoriale

Un’agenzia per il lavoro dei ragazzi Down

Grazie al servizio di inserimento lavorativo ideato dalla sezione di Bari dell’Aipd una ventina di persone con sindrome di Down sono già state assunte a tempo indeterminato, prevalentemente nell’ambito degli esercizi pubblici e della ristorazione

di Marilù Ardillo

«Il mio futuro lo immagino in un’altra casa, i miei rimangono in via Pasquale II a casa loro. Per andare via c’è bisogno di lavoro, di crescere. Devo stare bene, mi devo comportare bene, sono contento di conoscere le persone. Sono cresciuto, sono autonomo e lavoro, il mio mestiere ora è il magazziniere. Ho dei sogni: rispetto gli altri, io rispetto le persone e le ascolto». Luca è uno dei ragazzi che hanno trovato lavoro grazie all’Aipd (Associazione Italiana Persone Down), che dal 2 gennaio 1979 si impegna a garantire piena autonomia e indipendenza alle persone con sindrome di Down. Oggi le sezioni sono 51 in tutta Italia. Nel 1984 è nata quella di Bari che svolge attività di sensibilizzazione, informazione, consulenza e promozione per un’integrazione completa delle persone con sindrome di Down.

Con l’ausilio di figure professionali specializzate quali psicologi ed educatori, offre accoglienza e affiancamento alle famiglie, orientamento e consulenza nel percorso scolastico, corsi di autonomia rivolti ad adolescenti e adulti e partecipazione a coordinamenti locali, regionali e nazionali. Ma soprattutto ha istituito un Servizio di inserimento lavorativo (Sil). Ad oggi è un riferimento per circa 200 famiglie residenti nell’intera provincia e offre consulenza ad aziende ed enti pubblici e privati che, in ottemperanza alla legge 68/99, vogliano impiegare nelle proprie strutture persone con sindrome di Down, concordando un percorso di inserimento lavorativo sulla base di un progetto personalizzato. Nonostante una normativa nazionale avanzata e la Convenzione Onu del 2009, il percorso che porta le persone con disabilità al lavoro è ancora molto complesso. Si deve fare in modo di superare una cultura ancorata a criteri assistenziali e considerare la parola “lavoro” nella sua accezione più vera, svolto in situazioni reali, che implica impegno, fatica, responsabilità, adeguatezza nelle relazioni interpersonali e che sia remunerato.

Per dare le risposte di cui i ragazzi come Luca hanno bisogno, l’Aipd ha formato dal 2004 risorse professionali che potessero supportarli in un collocamento mirato, applicando un protocollo d’intervento mutuato dall’Aipd nazionale. Il protocollo riguarda tutte le fasi, da quelle precedenti all’inserimento a quella successiva del monitoraggio continuo, e interviene, oltre che a sostegno del giovane, anche presso la sua famiglia e l’azienda.
I primi inserimenti sono stati avviati con un tirocinio.
Ad oggi sono circa una ventina gli inserimenti a tempo indeterminato realizzati, prevalentemente nell’ambito degli esercizi pubblici e della ristorazione. Compito del Sil è quello di sensibilizzare le aziende al tema e presentare loro il protocollo d’azione: la presenza di un tutor e di un sostegno costante nel tempo che affianchi colleghi e superiori è un prezioso contributo che rappresenta certamente un valore aggiunto. I contatti vengono presi con varie modalità: invio di mail con video spot e materiale informativo, mediazione del collocamento obbligatorio con cui il Sil ha instaurato un rapporto di cooperazione e fiducia, collaborazione con alcuni studi di consulenza del lavoro, partecipazione a convegni. A questo si aggiunge la migliore pubblicità: i ragazzi al lavoro che stimolano la curiosità e l’interesse delle aziende che provvedono a contattarli direttamente.
Nel corso degli anni sono stati molti i progetti che l’Aipd di Bari ha realizzato. Tra i più interessanti: uno stage presso l’In-Out Hotel di Barcellona, numerosi tirocini presso il Resort Acqualux di Bardolino sul lago di Garda, presso Ikea e diversi stage presso McDonald’s diventati successivamente assunzioni a tempo indeterminato. Con reciproca soddisfazione del lavoratore e del datore di lavoro.

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