Welfare
Unabomber, investigatori alla sbarra
I soliti sospetti.Di Alessandro Banfi
Pool.
Chiude il pool interforze, messo in piedi fra Polizia e Carabinieri per il volere delle Procure di Venezia e Trieste, che si occupava di dare la caccia ad Unabomber. Comunicazione melanconica che si sovrappone all?altra notizia della settimana: è stata chiusa l?indagine a carico del poliziotto accusato di aver manomesso il famoso lamierino che in un primo tempo aveva fatto individuare in Elio Zornitta il maniaco bombarolo del Nord – Est. Zornitta è stato scagionato e contemporaneamente il solito sospetto è diventato uno degli investigatori che voleva incastrarlo. Probabilmente oggi gli si attribuisce troppo zelo. Resta l?amaro in bocca di indagini ventennali che non hanno portato a nulla. Unabomber ha continuato a colpire, vecchie e bambini. E la circostanza è deprimente. Forse non è solo la giustizia ad avere problemi in Italia, c?è anche una questione di capacità delle indagini, di efficacia delle forze dell?ordine, di incisività dell?azione poliziesca. La mancanza di una scuola scientifica in questo campo ci porta a non avere specialisti in grado di definire il profilo del criminale sconosciuto cui si dà la caccia
.Follie.
Francesco Briano, un uomo di 63 anni, ex ferroviere con gravi problemi psichici, ha ucciso domenica 16 la vecchia madre, dopo averla prelevata dalla casa di riposo, poi ha ucciso una sua ex fidanzata di 63 anni, anche lei raggiunta e uccisa in un centro anziani. E poi si è sparato in bocca, suicidandosi. È accaduto a Boves, in provincia di Cuneo. La cosa incredibile è che l?uomo possedeva tranquillamente un porto d?armi, nonostante avesse già sequestrato a lungo un poliziotto con i suoi tre figli e fosse stato condannato a curarsi in un istituto di igiene mentale. E non è stato l?unico caso in una settimana densa di episodi simili, come quello della madre che a Battipaglia ha accoltellato i suoi due figli piccoli, di 2 e 7 anni. Il guaio è che in queste circostanze viene fuori tutta la solitudine e l?indifferenza in cui vengono lasciati.
Strade.
Confermati sei anni di condanna a Marco Ahmetovic, il giovane rom di 22 anni che nell?aprile di un anno fa falciò quattro giovani che viaggiavano in motorino ad Appignano, in provincia di Ascoli Piceno. Condanna per certi versi esemplare rispetto a ciò che capita di solito sulle strade italiane. Due giovani irlandesi in visita a Roma sono state uccise sul Lungotevere da un italiano in stato di ebbrezza, che ha cercato anche di fuggire dopo averle travolte, trascinate ed uccise. Quale condanna avrà l?italiano e quanto l?opinione pubblica premerà per ottenere giustizia durante l?iter giudiziario?
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