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«Una vittoria alla portata di tutti»
Il tribunale di Milano boccia i tagli al supporto ai disabili a scuola: è discriminazione. Parla Marco Rasconi (Ledha)
di Redazione
E’ discriminatorio ridurre le ore di sostegno scolastico agli studenti disabili in seguito al ridimensionamento del numero di insegnanti previsto dalla Finanziaria. A dirlo, anzi, a sancirlo è stato il giudice del tribunale civile, Patrizio Gattari, accogliendo il ricorso di trenta genitori di 17 alunni contro il ministero dell’Istruzione, l’Ufficio scolastico regionale della Lombardia e quello provinciale di Milano, e sostenuti dall’associazione Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità), dall’istituto comprensivo Cavalieri, dalla scuola primaria Ferrante Aporti e dall’I.T.S.O.S. Albe Steiner.
Nell’ordinanza, il giudice spiega di ritenere «accertata la natura discriminatoria della decisione delle amministrazioni scolastiche di ridurre le ore di sostegno scolastico per l’anno in corso rispetto a quelle fornite nell’anno scolastico precedente (2009/2010)» e, pertanto, «ordina alle amministrazioni convenute la cessazione della condotta discriminatoria e condanna i convenuti, ciascuno per le rispettive competenze, a ripristinare, entro trenta giorni dalla comunicazione della presente ordinanza, per i figli dei ricorrenti il medesimo numero di ore di sostegno fornito loro nell’anno scolastico 2009/2010».
«Il tribunale non ha dovuto che affermare quanto dice la legge: non si possono tagliare ore di sostegno per la mancanza di fondi» a dirlo è Marco Rasconi, presidente Ledha Milano raggiunto da Vita che precisa: «ogni anno facciamo ricorsi come questo e ogni anno li vinciamo. La novità questa volta sta nel fatto che la risposta del Tribunale è arrivata a gennaio e non a maggio come spesso capita, quando l’anno scolastico è finito» e lancia un appello: «E’ importante sapere c’è uno strumento fondamentale per impedire si torni alle classi speciali, che il diritto alle pari opportunità dei ragazzi e delle ragazze disabili è sancito per legge. Se per ogni situazione di questo genere ci si muovesse per tempo, e ci si muovessimo tutti, cambierebbe tutto». E ora che succederà per i 17 alunni per cui si è presentato il ricorso? «Ora l’istituto ha 30 giorni di tempo per ristabilire la situazione. Vedremo».
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