Volontariato

Una Società del Gratuito

di Dino Barbarossa

Si avvicina la competizione elettorale e si presentano le piattaforme e i programmi. Ovviamente, si va per enunciati, il più generico possibili, per tentare di accontentare gruppi cospicui di elettori. Naturalmente, non si tiene conto – da ogni parte – che si utilizzano slogan antitetici rispetto all’operato “del giorno prima”, la cosa più importante è blandire gli elettori, quei pochi elettori che ancora vanno a votare.

Ciò che mi impressiona maggiormente è che diventano “punti cardine dei programmi elettorali” quei temi di carattere sociale che sono stati “evitati” o “forzati” durante la legislatura.

Si scopre, ad esempio, che la famiglia ha diritto a nuovi sostegni e ci troviamo a difendere la famiglia coloro che di famiglie ne hanno almeno 3. Di un Reddito Garantito, ne parlano tutti indistintamente, del resto un pezzo di pane non si nega a nessuno. Ma agire la leva del contrasto alla povertà, richiede una coerenza, una credibilità, direi quasi una “solidarietà” che è difficile incontrare in una classe politica che si riempie di benefici e lascia per strada un nuovo disegno di sobrietà economica.

Quanto poi alla leva dei Diritti, continuo a pensare che si sia piuttosto trattato di compromessi e compiacenze.

Come si può pensare, in questa nuova stagione politica, dopo tutti i segnali di attenzione lanciati dalla Società, dal Territorio, dalle Comunità, di riproporre schemi vecchi, anche quando travestiti da nuovi profeti? Sarà un’utopia, ma un programma politico concreto e coerente è tale se vissuto mettendosi al servizio dei cittadini, particolarmente di quelli più fragili.

Perché sostengo che vada costituita una Società del gratuito?

Perché in essa, ognuno detiene il bene dell'altro: nel bene di tutti c'è anche il bene individuale. E’ un’idea inclusiva di società nella quale il lavoro, l’economia e l’organizzazione sociale sono al servizio della persona umana, soprattutto quando la sua vita è fragile, debole, da sostenere. Questa visione non è né di destra, né di sinistra; né laica, né cattolica; né bianca, né nera. La trasversalità è la sua forza e al tempo stesso la sua fragilità: ma è necessaria, è rivoluzionaria, è determinante per garantire a tutti piena cittadinanza.

E’ il tempo di sviluppare i temi fondanti per una “società del gratuito” e di agirli, insieme, in ottica di Prossimità, per cambiare dal basso il modo di fare politica nel senso più ampio del termine.

In questo spazio li tratterò, li tratteremo insieme in un viaggio tra storie, soluzioni e provocazioni per il futuro.

p.s. la frase nell’immagine è di Audrey Hepburn, io la trovo straordinaria.

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