Formazione

Una scuola intitolata Toyota

Si moltiplicano i casi di aziende che sostengono le scuole. Ovviamente con un ritorno di pubblicità. L'ultimo caso è quello della Toyota. E voi, che ne pensate?

di Sara De Carli

Addio ai cari vecchi classici De Amicis, Rodari, Montessori. Alla riapertura delle scuole, questa settimana, potreste scoprire che la vostra scuola è intitolata alla Toyota. Lo prevede un accordo firmato il 30 agosto tra il Miur e Toyota Motor Italia SpA, che prevede la nascita degli “Istituti T-TEP”.

Si tratta di «una rete di scuole» aderenti al Toyota Technical Education Program, ovviamente nell’ambito degli Istituti tecnici del settore tecnologico e degli Istituti professionali, e il protocollo prevede pure che gli istituti T-TEP «possano» esporre all’esterno, proprio sulla facciata, una bella targa – seppur «di dimensioni contenute» – con scritto sopra Toyota. In cambio Toyota fornirà materiale didattico per il «miglioramento della formazione tecnico-professionale», volta in particolare a formare «operatori e tecnici qualificati», in particolare per il settore post-vendita. Per farlo favorirà stage aziendali e percorsi di alternanza scuola-lavoro nella rete Toyota, a cui i presidi dovranno «dare priorità».

Toyota non è la prima azienda a entrare nelle scuole. Basti ricordare Conad, che la scorsa primavera ha regalato buoni-scuola ai suoi clienti: la scuola, raccogliendoli fra gli alunni ma anche nel quartiere, poteva poi richiedere dei premi come stampanti, lavagne luminose, proiettori, schermi tv… da un apposito catalogo. Ajax invece ha lanciato un concorso con in palio 500 forniture di prodotti per la pulizia e cinque pulizie professionali del valore di 2mila euro l’una.

Juliet B. Schor in Nati per comprare (Apogeo) già ci diceva che «a 18 mesi i bambini sono in grado di riconoscere i loghi commerciali». C'è davvero bisogno di “impararli” anche a scuola?
 


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