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Una scuola che dà spettacolo in cucina

Onlus Sotto la lente/ La cooperativa sociale Il Segno

di Redazione

Si sa, le ferie sono una cosa ?sacra?. Eppure non manca chi osa rinunciare a una settimana di riposo per amore di un ideale più grande. Succede a un affiatato gruppo di genitori e amici della scuola Santa Caterina, storica scuola dell?infanzia e primaria paritaria di Pescara: avvocati, commercialisti, impiegati, imprenditori si trasformano per una settimana in camerieri, cuochi, sommelier e lavapiatti. La settimana è l?ultima di agosto, quando a Rimini va in scena il Meeting: all?interno della kermesse culturale, questa compagnia allegra ed entusiasta da tre anni dà vita al ristorante Luntane cchiù luntane, area enogastronomica dove gustare, tra una mostra e un convegno, specialità tipiche abruzzesi, a partire dagli insuperabili arrosticini, gli spiedini di carne di pecora diventati un must culinario del Meeting. Così, se nel 2005, anno del debutto, sono stati cinquanta i volontari tra tavoli e fornelli, dal 19 al 25 agosto prossimi il ristorante, che prende il nome da un canto caro a don Giussani, potrà contare sulla forza di oltre novanta persone.

Proprio di forza si tratta: «Visto che nessuno di noi fa di professione il ristoratore, dove non arriva la capacità supplisce la ?forza? dei numeri», sorride Paolo Datore, presidente de Il Segno, la cooperativa che gestisce la Santa Caterina. È proprio Datore a raccontare la storia che sta dietro a questa originale impresa. Tutto è iniziato nel 1997, anno in cui alcuni genitori decidono di rilevare la scuola gestita sin dal 1954 dalle suore Domenicane: «L?istituto era ai minimi storici, con una ventina di bambini iscritti», ricorda il presidente. «Le religiose, che avevano scelto di rinunciare, ci chiesero se eravamo interessati a subentrare nella gestione. Non ci lasciammo sfuggire l?occasione».

Oggi, a dieci anni da quella scelta, la Santa Caterina è frequentata da 185 bambini e la cooperativa dà lavoro a 22 persone tra insegnanti e operatori vari. «Nel 2003 decidemmo di fare un altro passo importante: l?acquisto dell?immobile con un impegnativo mutuo pluriennale. L?anno seguente, raccogliendo la provocazione dell?amico romano Giampaolo Gualaccini, frequentatore di trattorie abruzzesi – ?ma perché gli arrosticini non li andate a vendere al Meeting??», riprende Datore, «ci rendemmo conto che, a ben vedere, quell?idea poteva essere una strada originale per ?ammorbidire? quel mutuo oneroso».

Il resto è un crescendo di idee, testardaggine, passione e coinvolgimento. «Abbiamo dato vita a un?équipe operativa che durante l?anno provvede alla logistica, agli approvvigionamenti, a ideare menu e abbinamenti, a contattare i fornitori, a trovare sponsor, a disegnare e arredare gli spazi», spiega Datore. Nel tempo a essere aumentati non sono solo i volontari nella settimana del Meeting, ma anche i partner pubblici (tra cui la Regione) e privati di quello che si è trasformato in un canale promozionale dell?Abruzzo. «Oggi come dieci anni fa ciò che ci muove è una cosa sola: il desiderio di giocare in prima persona l?importante partita dell?educazione» conclude .

www.scuolasantacaterina.com


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