Qual è il nuovo mandato sociale che il Paese dà alla scuola? Se lo chiedono Movimento Consumatori e tutte le associazioni promotrici del Forum nazionale per una scuola capace di futuro in programma il 27 e il 28 marzo a Roma.
In un momento di cambiamenti globali così radicali, verso i quali occorre chiedersi come preparare una generazione di cittadini ad affrontare scenari ancora imprevedibili, il mondo del volontariato, della solidarietà, dell’ambientalismo, della cooperazione, propone di aprire un dibattito per sviluppare nel Paese una nuova attenzione ed una nuova responsabilità sociale per la riqualificazione della scuola italiana. Il Forum intende essere una tappa di un percorso nel quale il mondo della scuola, la società civile, le istituzioni, le imprese si confrontano e si impegnano ad affrontare un progetto condiviso, che rispecchi l’interesse generale in Italia. «La scuola non è l’unico soggetto educante nel territorio», afferma Legambiente, in prima linea nella promozione dell’iniziativa, «ma è l’unica istituzione pubblica dedicata all’educazione e all’istruzione, ciò non può giustificare il suo isolamento né l’autoreferenzialità, ma deve portare a costruire nel territorio da parte di tutti i soggetti responsabili, dalle amministrazioni locali al governo centrale, dall’associazionismo al mondo dell’impresa e del lavoro, una qualità culturale tale da rendere efficace la sua azione». «L’Italia ha bisogno che la scuola sia di qualità, per tutti», si legge nel manifesto del progetto, «l’eliminazione della precarietà è il primo ostacolo da superare. La qualità degli edifici in cui si fa scuola e la gratificazione professionale devono essere un altro segnale che si dà al Paese. Di fronte alla rapidità dei cambiamenti la scuola deve essere messa in condizione di fornire ai ragazzi gli strumenti fondamentali, non ci si può nascondere dietro al fatto che qualcosa funzionava 40 anni fa: il mondo è cambiato. La scuola non può essere rinnovata guardando al passato, né tanto meno seguendo priorità di cassa. Sappiamo bene che ci sono risparmi possibili, ma sappiamo anche che la scuola ha bisogno di investimenti. I tagli di spesa indiscriminati non sono compatibili con la necessaria opera di riqualificazione. Noi pensiamo che sia arrivato il momento di chiedersi quale sia il compito che l’Italia affida alla scuola, quale sia la sua responsabilità sociale. Per rispondere a questa domanda, tenendo conto dei bisogni economico-finanziari del Paese, occorre lanciare una grande discussione, non limitata agli addetti ai lavori, e per questo pensiamo che sia un errore legiferare per decreto su questa materia».
Il Forum ha previsto nel pomeriggio di venerdì 27 una sessione in seminari paralleli. Ogni seminario è aperto ad una presenza di circa trenta persone e avrà un coordinatore che introdurrà il tema e faciliterà i lavori e un osservatore che documenterà i nodi emersi durante la discussione. Sono previsti interventi programmati, finalizzati a valorizzare il contributo di associazioni professionali della scuola, insegnanti e studenti, sindacati, associazioni del terzo settore, enti locali.
È possibile iscriversi anticipatamente ai seminari che avranno un tetto massimo di partecipanti, compilando la scheda di partecipazione al Forum sul sito dedicato.
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