Mondo
Una scultura galleggiante per Lampedusa
Vik Muniz, famoso artista brasiliano, alla Biennale di Venezia farà salpare una sua opera come solidarietà per i migranti. Una grande barca, che sembra fatta di carta…
di Anna Spena
Una barca senza passeggeri come simbolo delle ripetute tragedie che da anni si consumano nel Mediterraneo. L’idea è venuta all’artista brasiliano Vik Munik che presenterà la sua performance artistica durante la preview della 56esima edizione della Biennale d’Arte di Venezia. “Lampedusa”, nome dell’istallazione, è una struttura in legno galleggiante; è la rappresentazione di una barca di carta costruita in scala di un vaporetto veneziano. Realizzata dagli artigiani lagunari del Polo Nautico Vento di Venezia, “Lampedusa” è ricoperta da un materiale che riproduce la pagina del giornale “La Nuova Venezia” datata il 4 ottobre 2013, giorno seguente alla tragedia di Lampedusa. La barca partirà da Venezia e, da maggio a ottobre, si fermerà in diverse locations strategiche. A bordo però, non saliranno mai i passeggeri. Tutti i segreti dell’imbarcazione verranno rivelati dall’artista durante la conferenza pubblica a Venezia il 6 maggio, al Navy Officers' Club dell’Arsenale.
La performance è nata alla fine dell’operazione Mare Nostrum, dopo la tragedia di Lampedusa nel 2013, l’artista ha voluto ricordare che il pericolo nel Mediterraneo è sempre presente soprattutto quando diminuisce l’attenzione. Il significato dell’opera però sembra quasi aver perso di valore dopo l’ultima terribile tragedia dello scorso 19 aprile, dove più di mille persone sono morte annegate mentre cercavano di raggiungere la terraferma.
Adesso l’istallazione stessa di Vik Muniz è parte integrante di un’operazione di fundraising per aiutare il Consiglio italiano per i Rifugiati, e per combattere l’emergenza del Mediterraneo: un’asta di beneficienza si terrà a Christie’s Londra nell’ottobre 2015.
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