Cultura
Una ricerca a Londra. Qui letica va sei volte più veloce
Co-operative bank ha creato un Indice che monitora il mercato sostenibile.
Ma quanto fattura l?etica?. Domanda da un milione di dollari, direte voi. Gli inglesi, invece, dicono 13,4 miliardi di sterline (oltre 21 miliardi di euro). Il valore di tutti gli acquisti e gli investimenti responsabili che hanno fatto nel 2000. Cioè il 19% in più del 1999, con una quota di mercato cresciuta del 15% in 12 mesi. Fonte dei dati: Ethical Purchasing Index 2001. L? indice di acquisto responsabile creato l?anno scorso dalla banca etica più antica d?Europa, Co-operative Bank, per poter finalmente monitorare la salute del mercato sostenibile inglese.
«Una nicchia che oggi cresce sei volte più velocemente del resto del mercato», spiega con soddisfazione Gwyneth Brock, corporate manager di Co-operative Bank, impegnata a calcolare i risultati di crescita del 2001 che pubblicherà in ottobre, «ma ottenere questi dati non è stato facile».
Vita: Perché?
Gwyneth Brock: Eravamo certi di voler misurare il valore degli acquisti etici, ma definirli è stata un?impresa. Chi acquista un abbonamento dell?autobus, per esempio, lo fa per non inquinare o per risparmiare? Acquisto etico, abbiamo deciso alla fine, è un prodotto con impatto diretto su problemi sociali come l?ambiente e che offre al consumatore un?alternativa rispetto a prodotti non sostenibili. Quindi abbiamo creato un paniere con 7 tipi di prodotti a portata di tutti i cittadini: cibo, energia verede, mutui, cosmetici e prodotti per il corpo, elettrodomestici, trasporti, contributi al non profit.
Vita: E i conti etici?
Brock: Per il momento, insieme agli investimenti etici, li abbiamo esclusi dal paniere perché depositare denaro su un fondo è diverso dall? aprire il portafoglio e acquistare un prodotto equosolidale o no. Ne monitoriamo il valore separatamente. Nel 2000: 7,8 miliardi di dollari che, sommati ai 5,6 dei beni di consumo, portano il valore degli acquisti etici a 13,4 miliardi di sterline. Con una crescita del 20% l?anno, sono le stelle nascenti del mercato responsabile.
Vita: E le promesse del settore?
Brock: Il turismo, momentaneamente escluso per la difficoltà di reperire dati sulle vendite, i mutui verdi e i nuovi marchi di certificazione come il Marine Stewardship Council. Ma, come dimostra il recente cambiamento nella policy etica della nostra banca, sempre più importante diventa la scelta tra ciò che è geneticamente modificato e ciò che non lo è: 10 anni fa ai nostri clienti il tema non interessava, l?anno scorso abbiamo fatto un?indagine e, in seguito alle loro preoccupazioni, abbiamo modificato le nostre strategie di investimento.
Vita: Pensa che l?Indice di acquisto etico sopravviverà alla crisi economica annunciata per i prossimi anni?
Brock: È presto per dirlo. Ma la recessione, come già la guerra al terrorismo, potrebbero rivelarsi degli alleati: l?aumento del prezzo del petrolio, per esempio, potrebbe stimolare la produzione e l?acquisto di energia alternativa.
Vita: Quali sono oggi i motori del mercato etico?
Brock: Una spinta di base viene dalla diffusa preoccupazione per gli impatti della globalizzazione e il potere delle corporate. Ma a trainare il mercato sono sempre più le riflessioni degli individui: sulla loro salute, l?ambiente in cui vivono, i loro diritti.
Vita: Chi sono questi individui? Qual è l?identikit del consumatore etico inglese
Brock: Abbiamo individuato tre gruppi. Al primo, che chiamiamo dei Global Watchdog, appartengono i consumatori consci del loro potere che spesso militano in associazioni e fanno campagne di boicottaggio. Rappresentano circa il 5% della popolazione e il 49% di loro ha tra i 35 e i 55 anni. Nel gruppo dei Conscientious Consumers rientra invece il 18% della popolazione sensibile alle tematiche etiche, gente delle più diverse età. Terzo gruppo di consumatori, i più interessanti, sono i giovani della Brand generation: un 6% della popolazione molto attenta alla qualità dei prodotti che indossa. Sempre più importanti, inoltre, in futuro saranno gli acquisti e le scelte etiche delle aziende. Come la nostra: il 98% dell?energia che usiamo è riciclabile.
Vita: Tra i fattori di traino del settore non ha citato i grandi appuntamenti internazionali, come il Summit di Johannesburg
Brock: Contano, accrescono l?interesse verso temi come l?ambiente ma spesso quando l?evento finisce cala anche l?attenzione del pubblico. Importanti sono anche le decisioni dei politici, come quella del nostro governo di obbligare i fondi pensione a dichiarare se investono in maniera responsabile o no. E gli incentivi ai prodotti sostenibili.
Vita: Pensa che il vostro Indice di acquisto etico possa funzionare anche in altri Paesi?
Brock: Sì, il metodo è esportabile. Dipende se in Italia avete abbastanza dati da elaborare.
Info:
I risultati dell?Indice di acquisto etico 2002 saranno pubblicati in ottobre sul sito Internet della Co-operative Bank:
The Co-operative Bank
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