Il sociale comincia faticosamente a trovare spazio nella programmazione Rai. La commissione parlamentare di vigilanza infatti, nel parere obbligatorio sul contratto di servizio del 2 luglio scorso, ha recepito alcune delle richieste che il mondo del volontariato e del non profit gli aveva fatto pervenire, anche grazie a ?Vita?. E ha introdotto alcune novità interessanti, come l?istituzione di un foro permanente di confronto tra la Rai e i rappresentanti della società civile.
Il contratto di servizio, stipulato periodicamente tra Stato e televisione pubblica, è il documento che indirizzerà la programmazione Rai fino a tutto il ?99. Il parere della commissione, fino a oggi obbligatorio ma non vincolante per l?esecutivo, quest?anno lo è diventato grazie a un preciso impegno del governo a recepire tutto quanto approvato in commissione. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le novità più interessanti.
Si comincia con la sottolineatura dell?obbligo, per il servizio pubblico radiotelevisivo, di dare spazio a tutte quelle problematiche sociali e ambientali che, «trovandosi in condizione di debolezza sul piano degli strumenti informativi», risultano spesso penalizzate. Le trasmissioni di servizio, specifica il parere, devono trovare spazi adeguati anche nel ?prime time?, la fascia di maggiore ascolto della programmazione. Un articolo a parte è dedicato ai servizi di Televideo. Qui la commissione ha stabilito che, anche in questi servizi, debba essere dedicata una particolare attenzione alle esperienze dell?associazionismo e del volontariato. Anche se poi non si individuano modi e tempi di tale attenzione.
Buone notizie anche per i non udenti. Il testo originario del contratto di servizio prevedeva infatti il semplice mantenimento del numero di ore di trasmissioni sottotitolate previste negli anni precedenti. La commissione ha previsto invece che tali trasmissioni aumentino del 20 per cento nel corso del triennio coperto dal documento in questione.
Per finire, l?elemento probabilmente più rilevante del parere sotto il profilo dell?accesso ai mezzi d?informazione da parte dei soggetti del Terzo settore. Un protocollo aggiuntivo al contratto stesso, che il ministero delle Poste dovrà mettere a punto di concerto con la Rai, definirà una sede permanente di confronto «tra concessionaria (la Rai), Consiglio consultivo degli utenti e associazioni del volontariato e dei consumatori». Una norma, questa, che pur riducendo il vasto mondo del privato sociale a queste due sole categorie, apre comunque un importante canale di comunicazione tra televisione pubblica e società civile.
La scheda
-Promotore Forum del Terzo settore, settimanale ?Vita?
-L?obiettivo Prevedere nel contratto di servizio tra Stato e Rai spazi adeguati per i soggetti della società civile
-Adesioni Gli oltre settanta enti non lucrativi aderenti al Forum
-Risultati Il parere della commissione di vigilanza ha accolto alcune delle richieste delle associazioni
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