Non profit
«Una protezione civile della sicurezza stradale»
Sandro Salvati, presidente della Fondazione Ania
di Redazione

«Dobbiamo smetterla con le pacche sulle spalle e responsabilizzare i giovani. Se un ragazzo viene sorpreso alla guida ubriaco, perché non fargli passare una settimana in un pronto soccorso? Capirebbe quali rischi corre». Parla chiaro Sandro Salvati, presidente di Ania, la fondazione per la sicurezza stradale nata dall’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici. «La nostra campagna “Io dissuado”», prosegue, «punta a trasmettere questa idea: chi guida male può ammazzare anche te. Dissuadilo».
Vita: Che proposte fate?
Sandro Salvati: Serve una adeguata educazione. Poi possono contribuire anche iniziative specifiche. Oggi il patentino per i ciclomotori lo si prende con le crocette. Abbiamo proposto l’istituzione della prova pratica e di introdurre nelle scuole un’ora di educazione stradale. Ai genitori però dico: «Più prediche, più educazione fino al venerdì sera, meno cippi, meno lacrime il lunedì mattina».
Vita: Poi c’è l’alcol?
Salvati: L’unico sistema è aumentare i controlli dando alle forze dell’ordine i mezzi per farne almeno tre milioni e imponendo la tolleranza zero per i neopatentati e per i guidatori professionali. Se guidi non bevi, se bevi non guidi.
Vita: Quali provvedimenti copierebbe dall’estero?
Salvati: Il Paese che ha ottenuto i migliori risultati è la Francia, riducendo del 49% le vittime. Hanno intensificato i controlli (ne fanno 8 milioni) e lavorato sulla prevenzione con una iniziativa che ha coinvolto forze private e pubbliche. Anche noi siamo convinti della necessità di un progetto nazionale e pluriennale. Per questo proponiamo una task force.
Vita: Cioè?
Salvati: Una struttura analoga alla protezione civile ma specializzata, che sia in grado di mettere a fattor comune tutte le energie, dotata delle deleghe e dei poteri per intervenire tempestivamente e dare una maggiore efficienza al vasto gioco delle competenze. Non servono nuove norme. Basta applicare con rigore quelle che ci sono.
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