“T ra le ipotesi allo studio c?è anche un misterioso meccanismo che consentirebbe sgravi specifici e duraturi per chi sceglie di devolvere parte del reddito alle associazioni non profit impegnate in campo sociale. Una sorta di 8 per mille del volontariato”. Per ora, sulla volontà del governo di imprimere una seria svolta alle politiche fiscali per il settore non profit, ci
si deve accontentare di quest?anticipazione giornalistica de Il Corriere della sera (8 maggio 2004). Inutile cercare altrove, neppure i quotidiani specializzati ne sanno qualcosa. L?ipotesi pare sia circolata negli appunti preparatori il decreto fortissimamente voluto dal premier sui tagli alle tasse. Per ora, quindi, una ?misteriosa misura?. Abbiamo provato a indagare con gli uffici ministeriali dell?Economia e del Welfare, ma
nessuno ha saputo dirci qualcosa di più. Solo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, da noi interpellato nella conferenza stampa di presentazione della Relazione 2003 dell?Agenzia delle onlus, ha detto con un sorriso: “Dovete aspettare, ma sarà una bella
sorpresa”.
Speriamo. Speriamo si tratti di una misura che riprende i contenuti del progetto di legge n. 3459 in attesa proprio in questi giorni, in commissione Finanze, dell?ultima votazione che licenzierebbe definitivamente il provvedimento dalla Camera dei deputati. Non sappiamo cosa sia scritto nell?appunto ancora clandestino, ma ci chiediamo: perché non prendere per buona una proposta nata da un cartello di oltre 6mila realtà del non profit, chiesta da quasi 100mila cittadini e portata avanti in Parlamento dai rappresentanti di tutti i partiti?
Oggi, come è ormai noto ai nostri lettori, il rapporto tra il fisco e il non profit è regolato da 33 leggi foriere di iniquità di trattamento tra i diversi enti e di dispendio burocratico-amministrativo rispetto la marginlità di benefici per tutti (organizzazioni, imprese e Stato); la detraibilità oggi permessa è il 19% su un massimo previsto di 2.065 euro di donazione (cioè 390 euro, anche se il privato donasse un milione di euro!). Ciò che la campagna +Dai -Versi ha chiesto da un anno a questa parte è di passare dal meccanismo della detraibilità a quello della deducibilità come succede in tutti i Paesi civili, e com?è previsto dalla stessa delega fiscale, una deducibilità sino al 20% della cifra donata sia per i privati
cittadini che per le imprese.
Sinceramente non riesco a immaginarmi qualcosa di più semplice (tre articoli). Il costo della misura calcolato dalla Ragioneria dello Stato e dal ministero dell?Economia è, per i prossimi tre esercizi di bilancio, di 160 milioni di euro, un costo di poco superiore a quanto lo Stato ha deliberato quest?anno per incentivare l?acquisto dei decoder digitali! Noi speriamo ma, sinceramente, non capiamo perché il governo non pensi di varare una misura chiesta e voluta da tutto il Terzo settore e da decine e decine di prestigiose personalità. Cosa osta? Si tratta di masochismo politico?
Non vorremmo che la misteriosa misura fosse una cosa simile alla de-tax, finita prematuramente su un binario morto per la sua farraginosità e marginalità.
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