Non profit

Una professionista della coesione sociale

Maria Paola Colombo Svevo nel ricordo di Giuseppe Guzzetti

di Carmen Morrone

Il suo nome è legato «al primo Piano socio-assistenziale della Regione Lombardia».
Il provvedimento che ha ispirato l’istituzione del Servizio sanitario nazionale
Aveva richiamato la centralità della coesione sociale, Maria Paola Colombo Svevo in un’intervista a Vita di qualche mese fa e partendo da queste parole il presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti ha voluto ricordare la coordinatrice della commissione Servizi alla persona della fondazione stessa. «La sua morte lascia un grande vuoto in chi si occupa di terzo settore, dove ha tracciato segni molto importanti. A partire dal pensiero sotteso in ogni sua azione che la coesione sociale è uno dei punti irrinunciabili per la comunità in prospettiva di un avvenire meno difficile e meno triste per le realtà più degradate», ricorda Guzzetti. Il nome Colombo Svevo è legato a provvedimenti regionali all’avanguardia: «Ha partecipato alla stesura della prima legge regionale in Italia sulla riforma dei servizi socio-sociali e al primo Piano socio-assistenziale della Regione Lombardia. Questo provvedimento fu da più parti considerato la matrice di quell’integrazione tra prestazioni sociali, sanitarie ed assistenziali che ispirò l’istituzione, nel 1978, del Servizio sanitario nazionale e che ancora connota, nei suoi caratteri fondamentali, il sistema socio-sanitario del nostro Paese. Provvedimenti che hanno dato, credo per la prima volta in Italia, una grande valorizzazione a ciò che il volontariato, il privato sociale davano e potevano dare per sopperire a carenze soprattutto pubbliche per le realtà più ai margini e a rischio di esclusione sociale». In Fondazione Cariplo dal 2005, la Colombo Svevo ha lavorato alla commissione Servizi alla persona «e come coordinatrice ha dato un contributo molto importante. Ha trovato modo di continuare un impegno che per lunghi anni aveva svolto nelle pubbliche istituzioni. Abbiamo avuto modo di lavorare con una persona che per competenza, serietà e passione ha arricchito anche la nostra fondazione». Per ricordare il suo importate apporto, il consiglio di amministrazione ha deciso di dedicarle iniziative speciali come convegni e pubblicazioni. «Il 9 giugno un primo evento sul tema del dialogo interculturale, con Charles Taylor, filofoso di fama internazionale , grande conoscitore di questi problemi; stiamo poi per pubblicare un quaderno sul tema dell’integrazione dei bambini stranieri nelle scuole italiane. Troveremo sicuramente altre idee per ricordarla. Chissà, magari anche con un’opera concreta, che resti a futura memoria per quanto ha fatto sul fronte della solidarietà».


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