Non profit

Una prima elementare senza confini

di Sara De Carli

Baoulé Ognissanti, Baoulé Honorine, Baoulé Léon, Baoulé Prudence… È ben strana la piccola scuola elementare di rue Paul-Bert: ben 12 alunni di cognome fanno Baoulé. Vengono dalla Costa D’Avorio, sono in attesa di un permesso di soggiorno come rifugiati politici, ma intanto hanno già salvato la scuola dalla chiusura. Cécile Barrois, 22 anni, che sognava di fare la maestra fin dalla prima elementare, quando metteva a sedere i suoi peluche e mandava nell’angolo l’asino Pompon, finisce qui per il suo primo incarico. Come nella realtà, la scuola Louis-Guilloux a Parigi è una millefoglie, dove si mischiano gli sguardi obliqui delle colleghe a una maestra alle prime armi, il figlio ribelle dell’avvocato di grido che decide di lavorare in un Mc Donald’s per cambiare il mondo, una legittima richiesta di asilo respinta solo per giochi di amanti e potere. Ma dove la ricca Églantine può innamorarsi di un piccolo nero dal volto bruciacchiato. I genitori dei bambini francesi e le insegnanti non vedono di buon occhio i “neri”, ma sanno che la loro presenza è indispensabile perché la scuola non chiuda per numero insufficiente di allievi. Tra problemi di insegnamento e di cuore, la vicenda si complica quando la domanda di asilo della famiglia Baoulé è respinta per “mancanza di documentazione”.
MarieAude Murail scrive una piccola storia quotidiana, senza tentare di estremizzare per essere esemplare, senza voler fare la maestrina dell’integrazione né bacchettare i genitori benestanti e benpensanti. Come nelle scuole vere. Per questo il libro si legge così bene. In fondo stare dietro alla lavagna non piace a nessuno. Tranne all’asino Pompon.


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