Volontariato
Una pazza idea i ciechi in barca a vela
Insegnare ai non vedenti a regatare. Sembrava una cosa impossibile, invece sul lago di Garda funziona
di Paolo Manzo
Associazione Homerus
Un?idea che ai più potrebbe sembrare folle: insegnare ai non vedenti ad andare in barca a vela. Solo una persona creativa e al tempo stesso competente come Alessandro Gaoso poteva realizzare quello che, per tanti ragazzi che hanno perso la vista, era sino a ieri solo un sogno. Il progetto dell?associazione Homerus nacque per caso nel settembre del ?95, quando Alessandro Gaoso, dopo 20 ore di regata sul lago di Garda si addormentò al timone. Gaoso è stato due volte campione mondiale e sei nazionale nella classe GGG e, quindi, sa il fatto suo in materia. Quando, dopo un po? si risvegliò, notò che la barca aveva mantenuto la rotta e che nessuno si era accorto della pennichella fuori programma. Tanto bastò per dargli lo spunto che, dopo qualche mese fece nascere l?associazione Homerus. «D?altronde», è lui a dirlo, «tutte le idee nascono da… imprevisti: la legge di gravità dalla mela di Newton, Archimede si accorse della sua legge mentre stava facendosi un bagno caldo e io, nel mio piccolo, ho iniziato a pensare di far regatare i ciechi proprio dopo quel sonno imprevisto».
«Iniziai a studiare come, durante quelle ore di dormiveglia, avesse lavorato il mio subconscio e quante informazioni trasmette la barca a vela a chi naviga, anche se a occhi chiusi. Se ce l?avevo fatta io, con gli occhi chiusi, perché non insegnare ai ciechi ad andare soli per mare? Da quel momento l?Alessandro velista ha iniziato a sottoporre domande e problemi all?Alessandro progettista finché, a una festa di fine anno di non vedenti, mi decisi a presentare il mio progetto. I non vedenti all?inizio furono scettici, sembrava una cosa fuori dal mondo poi, un po? perché ero un esperto di vela, un po? per spirito d?avventura, sei di loro decisero di provare e videro che il progetto era realizzabile».
È stato il coronamento di un sogno per il presidente dell?Homerus che, da fine settembre, avrà a disposizione uno spazio tutto per sé. Dopo tre anni l?ex darsena ?Bettoni? di Bogliasco, in provincia di Brescia, potrà essere usata dagli oltre ottanta allievi dell?Homerus. All?inaugurazione è stata chiamata a fare da madrina la madre di Andrea Bocelli.
«Il recupero dell?area, in stato di semi-abbandono, è stato possibile grazie alla collaborazione di regione, comune, sponsor privati e volontari», precisa Gaoso e, nel comitato d?onore che presenzierà all?inaugurazione della darsena ci saranno, tra gli altri, il presidente della provincia di Brescia, Alberto Cavalli, i sindaci di Gargnano e Maderno, il presidente nazionale dell?Unione Ciechi Tommaso Daniele, molti circoli velici e Viviana Beccalossi, vicepresidente della giunta regionale lombarda.
«Il nostro è progetto che insegna a navigare autonomamente a vela ai non vedenti si struttura in più fasi. Prima il cieco deve provare tutte le sensazioni che l?andare in barca a vela ti può dare. Poi imparano a governare la barca e, infine, a orientare le vele al vento nel modo giusto. Adesso gli 86 non vedenti che abbiamo formato regatano esattamente con le stesse regole della Coppa America e, quando sono in vacanza, fanno qualsiasi tipo di numero… proprio come i cosiddetti normodotati».
Homerus associazione onlus
Indirizzo: via Benamati, 20 – 25080 Toscolano Maderno (Bs)
Telefono: 0365.599656
Fax: 0365.599129
Email: homerus@tin.it
Internet: www.homerus.it
Presidente: Alessandro Gaoso
Anno di nascita: 1996
Scopo: dare ai ciechi la possibilità di navigare in barca a vela in maniera autonoma
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