N on perdetevi questo film. Andatelo a vedere, mandate gli amici a vederlo. Perché questo film non è bello. È di più. È un film che infonde fiducia, che fa innamorare degli altri, che spinge a uscire dal guscio, che abbatte i muri senza bisogno di far nessun proclama. Si può fare , il film con Claudio Bisio (bravo in questo ruolo, rivestito senza finzioni), è bello sin dal titolo, che non a caso non è un titolo inventato da un copyright ma desunto dalla storia della cooperativa Noncello. Si può fare è uno slogan ancor più compiuto del «we can» di Obama. Perché quel “fare” lo rende meno reattivo, meno idealistico. Perché contiene l’impegno faticoso del giorno dopo giorno. E insieme non intacca lo slancio con cui, grazie a una grande passione per le persone, si abbattono i muri e si mette in opera una liberazione concreta. Si può fare è un film bandiera, che racconta un’Italia vera e bellissima. Perché non esiste solo l’Italia di Gomorra . Grazie al cielo, esiste anche quest’Italia di Nello (o di Rodolfo, nella realtà). Un’Italia replicabile ad ogni livello: da quello dei semplici rapporti quotidiani a quello, più affascinante, della sfida imprenditoriale di una cooperativa che vuole uscire dalla gabbia dell’assistenzialismo e si mette sul mercato.
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