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Speciale servizio civile nazionale: in anteprima l'intervento del presidente del Consiglio, Romano Prodi: «Prima di tutto un fatto di civiltà». Solo per gli abbonati a VITA Magazine!

di Romano Prodi

Dedicare un anno della propria vita al servizio di ?una causa? che riguarda la collettività e non il nostro più immediato interesse personale- si tratti dell?assistenza alle persone in difficoltà, delle attività di animazione per i più giovani, della tutela del patrimonio artistico e ambientale o di protezione civile- è prima di tutto un fatto di civiltà.

E’ un modo per scoprire fino in fondo che cosa vuol dire essere cittadini, per partecipare e per contribuire al bene comune. Ma è anche un?opportunità di crescita personale.

Mettersi a disposizione del proprio Paese per fare una cosa utile a tutti gli altri comporta prima di tutto l?assunzione di una responsabilità personale. è come se dicessimo a chi ci sta intorno, e prima di tutto a noi stessi, che la storia che stiamo vivendo ci interessa ed è ?la nostra?.

Queste sono parole che i nostri giovani, almeno quelli che hanno la possibilità di crescere nella propria famiglia, di andare a scuola, di frequentare luoghi di incontro e socializzazione, avranno di certo già sentito. Forse è meno frequente sentirsi dire che la cittadinanza, così intesa, ci può regalare un elemento di sicurezza che non sapevamo prima di avere: il senso di appartenenza alla comunità locale, nazionale e internazionale.

E’ quanto mai importante, dunque, che le istituzioni, a partire dalla scuola, facciano in modo che i giovani sappiano dell?esistenza di questa opportunità e trovino sostegno nella scelta. Una buona comunicazione, che spieghi che cosa è, a cosa serve e come si entra nel servizio civile nazionale, può dare buoni risultati contribuendo a far sì che questa opportunità sia colta da molti.

Anche nel Programma di governo dell?Unione, Per il bene dell?Italia, ci siamo assunti un chiaro impegno al riguardo. è nostra «intenzione» abbiamo scritto «lanciare per gli anni a venire la proposta di un nuovo servizio civile nazionale, attraverso il quale tutti i ragazzi e tutte le ragazze possano maturare un?esperienza significativa delle vicende e dei problemi del proprio territorio, dei soggetti pubblici e privati che lo animano e che realizzano l?offerta di servizi alle persone e alle famiglie (?) questa proposta richiede di pensare ad un percorso a più fasi che, partendo dal consolidamento del servizio civile di oggi, deve vedere lo stato decentrare progressivamente la gestione del servizio attuale per svolgere meglio le funzioni di orientamento, sostegno e controllo di un servizio di qualità».

Il servizio civile nazionale, così come è andato articolandosi dopo la legge del 2001, propone dunque ai giovani di sperimentare un impegno disinteressato nei confronti dei problemi della società. Proprio perché ha questo alto obiettivo deve però farsi riconoscere come azione di grande qualità. Esperienze sciatte, improvvisate o irregolari rischiano di danneggiare il messaggio che deve essere trasmesso a tutta la società. Di grande importanza, dunque, un continuo monitoraggio delle esperienze in corso e un confronto tra le buone pratiche tale da dar luogo ad arricchimento non solo dei progetti specifici ma anche delle nostre politiche sociali, educative ed ambientali.

Romano Prodi,
presidente del Consiglio

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Servizio civile nazionale

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