Mondo

Una nuova forma, gli stessi obiettivi nel Sud del mondo

Cooperazione Acra

di Antonietta Nembri

Cambiare forma lasciando intatto il prezioso contenuto. È quello che ha fatto Acra, ong che dal 1968 si occupa di cooperazione rurale in Africa e in America Latina. Dopo quasi mezzo secolo di impegno nella cooperazione e nella solidarietà, infatti, ha da poche settimane completato la trasformazione in fondazione, con la riunione del primo cda. Così Acra vuole garantire agli stakeholders una governance più forte, una sempre maggiore trasparenza e una forma giuridica flessibile, capace di aggregare risorse nel Nord e nel Sud del mondo per rispondere sempre meglio alle sfide del terzo millennio.
Con la trasformazione, spiegano da Acra, si rafforzano gli ambiti di intervento che fanno della neo fondazione «una realtà di spicco nella cooperazione grazie a un approccio integrato in ambito rurale a sostegno dei diritti fondamentali dell’individuo: diritti dell’infanzia, parità di genere, educazione, iniziativa economica, accesso all’acqua, sovranità alimentare, tutela delle risorse naturali, salute».
Elena Casolari, ad di Acra, sottolinea che «occuparsi di ingiustizie e disuguaglianze significa prima di tutto responsabilità: responsabilità nei confronti dei nostri sostenitori e responsabilità nei confronti delle persone che subiscono ogni giorno gli squilibri e le incoerenze del sistema globale. Pensiamo che l’istituto giuridico della fondazione di partecipazione possa rispondere a questi bisogni con maggior efficacia e adeguatezza». Da parte sua, il presidente Angelo Locatelli in una lettera aperta ha scritto che la trasformazione «permetterà di coinvolgere sempre più persone e istituzioni del Nord e del Sud del mondo a cooperare e lottare insieme contro la povertà convinti che un mondo migliore sia possibile partendo da noi, dal nostro impegno, dai nostri sogni e dalle nostre speranze!».


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