Cultura

Una mostra per celebrare i gatti al cinema

Dal 16 febbraio al 7 aprile una mostra al Museo del Manifesto Cinematografico, per raccontare il contributo fondamentale dei felini domestici alla settima arte. I visitatori potranno consegnare alla cassa scatolette di cibo da consegnare al gattile dell’Associazione Mondo Gatto

di Redazione

Antonio Ricci lo ha scritto nero su bianco, nel suo saggio Striscia la tivù: il cane in uno studio televisivo piace ai telespettatori; il gatto invece va bene solo per i filmati esterni, perché dentro la cornice del programma non è disciplinabile, non vuole adattarsi alle regole che gli vengono imposte.  Come è noto, sulle questioni legate al piccolo schermo l’autore ligure ha ben pochi rivali, quindi senza ombra di dubbio il pensiero che ha espresso è veritiero, supportato dai fatti e dall’esperienza.

Al cinema però le cose funzionano diversamente –e questo il papà di Striscia lo sa perfettamente, visto che in passato ha coltivato anche la velleità di lasciare un piccolo segno nella settima arte: i felini sul grande schermo sono sempre stati un must, in tutte le epoche e a tutte le latitudini.

Quale occasione migliore della Giornata Nazionale del Gatto per ricordare il contributo “miciesco” all’appeal di molte pellicole passate alla storia?  La Festa esiste grazie alla giornalista Claudia Angeletti, che nel 1990 propose un referendum tra i lettori del periodico Tuttogatto, per stabilire quale fosse il giorno migliore per festeggiarli. Il risultato della consultazione popolare fu il seguente: febbraio, perché il segno zodiacale dell’Acquario appartiene agli spiriti liberi e anticonformisti; come data il 17, perché XVII anagrammato si legge VIXI (ovvero, ho vissuto) e il gatto –avendo notoriamente sette vite- è l’unico che riesce a saltare a piè pari il cul-de- sac della morte. Da allora le iniziative legate all’anniversario sono cresciute a macchia d’olio -da segnalare in particolare la sensibilità di don Mario Canciani,  parroco della chiesa romana di San Giovanni dei Fiorentini, che aprì il tempio di Dio agli animali domestici e stabilì per il 17 febbraio una messa per benedire i felini e i rispettivi padroni

A Milano, quest’anno, si fanno le cose in grande: dal 16 febbraio al 7 aprile il Museo del Manifesto Cinematografico, in collaborazione con Urban Pet  regala ai “gattofili” Miao, si gira!, mostra con 100 manifesti tra fotobuste, foto di scena, locandine di film in cui l’enigmatica bestia l’ha fatta da padrone, lasciando un segno indelebile anche solo con una breve apparizione.

Infido e leale; indipendente e selvatico; freddo e affettuoso: anche di fronte alla cinepresa il gatto ha esibito, con la consueta fierezza, questa inarrivabile sintesi dei contrari. I visitatori troveranno il micio che faceva compagnia a Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany –unica presenza fedele in una vita, quella della protagonista Holly, fatta di incontri fugaci e senza spessore; Gli Aristogatti, che si lasciavano trascinare dal ritmo del jazz; F.B.I. Operazione Gatto, dove l’animale domestico conferma la sua leggendaria non addomesticabilità, facendo perdere la pazienza anche alla polizia americana; l’inquietante Occhio del gatto tratto da Stephen King –dove il felino appare in tutti e tre gli episodi, lasciando dietro di sé una scia di paura; Il gatto a nove code di Dario Argento, che negli anni ha assunto un valore metaforico. E poi molte altre sorprese, che gli ospiti della Mostra scopriranno passo dopo passo –muovendosi, auspicabilmente, con passo felino da un’ala all’altra del museo.

Oggi, 17 febbraio, rimarrà aperto fino alle 22: dalle 20.30 si trasformerà nel castello del Marchese di Carabas, padrone del Gatto con gli Stivali –quest’ultimo sarà anche presente in carne e ossa, disponibile a farsi fotografare. Chi avrà la voglia –o forse è meglio dire, la faccia tosta- di presentarsi all’ingresso con abito e trucco felino, potrà entrare gratis (stesso trattamento a chi, per meriti ovviamente non propri, ha la fortuna di chiamarsi Gatto, Gatti o Gattoni). L’iniziativa più importante in assoluto però si protrarrà fino ad aprile: la possibilità di consegnare alla cassa scatolette di cibo da destinare al gattile Associazione Mondo Gatto.

Organizzata in collaborazione con Radio Bau (era ora, finalmente un armistizio coi cani, eterni rivali!) e Youpet tv, la Mostra si avvale del patrocinio di FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinai Italiani) e ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani).

L’affetto per questo animale –così baffuto e così “graffiante” al contempo- è tanto, ed eventi simili non fanno che rinsaldarlo. In teoria ci sarebbero i presupposti per rimpiazzare il cane come migliore amico dell’uomo, ma difficilmente questo accadrà: il gatto, come diceva Rudyard Kipling nella sua favola, “se ne andava solo”. E a tutt’oggi, preferisce farsi i cavoli suoi, dritto per la sua strada. 

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