Economia

Una montagna di spiccioli al non- profit

A settembre partono le prime campagne di raccolta delle monete nazionali organizzate dalle Charities di tutta Europa

di Barbara Fabiani

Che fine faranno le centinaia di migliaia di monete in valuta nazionale che non verranno cambiate dalle banche in occasione del passaggio all’euro. Finiranno tutte in nostalgiche collezioni? Per le associazioni di volontariato la raccolta degli spiccioli è potenzialmente la più grande occasione di fundraising della loro storia. Se ne sono accorti ad esempio in Netherlands (Olanda , Belgio e Lussemburgo) dove in questi giorni parte la raccolta “Change for the future”, prendendo spunto dal doppio significato della parola “change” che sta per “cambiamento” ma anche per “spiccioli”. Dai primi giorni di settembre 10mila contenitori sono presenti in negozi, stazioni di servizio e videonoleggi. L’operazione di raccolta culminerà a gennaio quando un piccolo esercito di volontari busserà alle porte dei 250mila cittadini chiedendo se “avanzano spiccioli” per le associazioni. L’obiettivo, o la speranza,è quello di raccogliere 55milioni di fiorini (25 milioni di euro, più di 48 miliadi di lire) che saranno redistribuiti tra le 142 organizzazioni aderenti all’iniziativa. Si chiama invece “Give them the rest” la raccolta fondi della Croce Rossa in Germania, dove si stima in 20 milioni di marchi (oltre 10, 20 milioni di euro , circa 20 miliardi) il circolante in moneta locale potenzialmente disponibile. L’operazione tedesca, che partità il 17 settembre con 13500 contenitori posti in luoghi cruciali, ha come sponsor la Deutsche Post e la British Petroleum, mentre della campagna pubblicitaria si occuperà la stazione televisiva ZDF e il quotidiano Bild. La Croce Rossa sta pensando di estendere l’iniziativia “Give them the rest” in tutti i paesi aderenti all’euro e di non limitarla ai prossimi mesi, in particolare al periodo di doppia circolazione (gennaio /febbraio 2002) , ma di proseguirla per un ulteriore anno e mezzo. In Italia la prima associazione ad aver colto le potenzialità del passaggio all’euro, è stata l’Associazione per la ricerca sul cancro (Airc) che ha messo a punto la campagna “L’ultima buona azione della lira”. Nel periodo di doppia circolazione 60mila salvadanai saranno collocati presso le banche, gli uffici postali, gli aeroporti, la grande distribuzione e le farmacie, anche se l’associazione conta soprattutto sul coinvolgimento del milione e 700mila di suoi iscritti a cui verranno spedite delle bustine-svuota tasca (dalle lire, naturalmente). In questo modo, l’associazione prevede di poter raccogliere 70 miliardi per finanziare la ricerca sul cancro. La campagna pubblicitaria, curata dallo società Armando Testa, dovrebbe partire a fine settembre. In via di definizione anche l’operazione “Eurosolidarity” guidata dall’associazione di consumatori Adiconsum (che sta cercando partnership con altre organizzazioni) per raccogliere nel 2002 gli spiccioli italiani rimasti in circolazione ma anche i primi centesimi euro per finanziare una decina di progetti contro l’esclusione sociale. Ma l’evento del passaggio all’euro nasconde una piccola insidia proprio per le charities, in particolare per quelle che da anni utilizzano i salvadanai negli aereoporti come strumento, efficace, di fundraising. La British Airwais grazie alla moneta straniera donata dai passegeggeri dal 1994 ad oggi ha raccolto per l’Unicef 12 milioni di sterline (36 miliardi di lire). Ora , con la moneta unica, il timore è che i viaggiatori europei si tengano gli spiccioli.


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