Salute

“Una metafora per la ricerca” premiati i vincitori

I tre studenti premiati oggi a Milano dai membri della giuria presieduta da Ferzan Ozpetek

di Antonietta Nembri

Sono tre sudenti di altrettanti licei del sud Italia i vincitori del concorso, indetto da Airc (Associazione italiana ricerca sul cancro), “Una metafora per la ricerca” che era stato lanciato in occasione della Giornata per la ricerca nel novembre scorso. Tra i 150 elaborati inviati dagli studenti di oltre cinquanta scuole sono stati scelti i lavori realizzati da Ramin Briguglio, del liceo Classico Impallomeni di Milazzo per la scrittura; Lorenzo Nigro dello scientifico Alfonso Gatto di Agropoli per la fotografia mentre per la categoria disegno è stata premiata Sonia Tallarico del liceo scientifico Filolao di Crotone.

La premiazione, questa mattina a Milano, è stata anche occasione per dialogare con i membri della giuria: il regista Ferzan Ozpetek (presidente della stessa giuria); lo scrittore Giorgio Faletti; Paolo Gorini, direttore creativo di Brand Portal e il direttore scientifico della Fondazione Ifom, l’Istituto Firc di Oncologia Molecolare che è stata sede della premiazione, Marco Foiani.

«La vita è una mela, il cancro il suo verme, la ricerca il suo pesticida» questa la frase di Ramin Briguglio premiata per aver raccontato con una metafora semplice un problema complesso; un giovane che si specchia, ma l’immagine riflessa è quella di un’altra persona, un giovane che porta i segni della chemioterapia, chiara anche la didascalia: «La ricerca è una via alternativa a questo. La ricerca è vita. Aiutala». L’autore della foto è stato premiato perché ha saputo dare una rappresentazione simbolica e chiara della malattia, come del futuro rappresentato dalla ricerca. Sonia Tallarico invece è stata premiata per un disegno che rinvia a Internet proprio «per aver capito come anche Internet sia uno strumento fondamentale nelle mani di ognuno di noi, per informasi e per conoscere i progressi della ricerca» come recita la motivazione del premio.

La premiazione degli studenti è stata l’occasione per uno scambio di opinioni sul tema “Come nasce un’idea?” con Ozpetek, Faletti, Gorini e il direttore di Ifom Foiani. Nonostante campi molto diversi di lavoro nelle risposte di tutti è stato come visibile un fil rouge: l’idea della comunicazione. Certo c’è la realtà come fonte di ispirazione, come ha raccontato Ozpetek ricordando alcuni suoi film nati da fortuiti incontri o episodi reali «è la vita che ti suggerisce», ma poi c’è il momento della comunicazione, il confronto con attori e sceneggiatori preliminare a tutte le sue pellicole.
«Il momento della scintilla è molto simile all’innamoramento» ha osservato Faletti che non ha tralasciato l’importanza di frasi prese al volo «però tutto quello che viene dopo è frutto di lavoro» e ha anche rivelato una sua abitudine: rileggere a voce alta i capitoli terminati come in una sorta di auto-comunicazione. Ovviamente diverso il lavoro di un pubblicitario che ha un «po’ meno libertà» degli artisti ha detto Gorini per il quale la comunicazione è l’obiettivo principale.
E la ricerca? «Il nostro lavoro si basa sul cercare le risposte» ha spiegato Foiani. «Certo ogni tanto nascono delle intuizioni, ma i ragionamenti si fanno assieme».


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