Non profit

Una medaglia d’oro che non fa sconti

Franco Bomprezzi parla della figura di Tillo Nocera, una persona che ha condotto lunghe e difficili battaglie sul fronte dei diritti essenziali della persona.

di Franco Bomprezzi

Quante volte Tillo si sarà sentito tirare per la giacca. Quante volte gli avranno domandato: «Ma tu, da che parte stai?». È il destino curioso delle persone oneste e competenti. Si vorrebbe sempre averle dalla propria parte, perché il peso del loro pensiero è importante, decisivo. Spesso non ci si cura di ascoltarle per davvero, di recepire il messaggio che in modo garbato e civile sanno inviare a chi di dovere. Tillo Nocera è una di queste rare persone speciali. Di lui impressionano lungimiranza, perseveranza, pazienza. La lungimiranza è una virtù curiosa per una persona come lui, che vede pochissimo e solo con l?aiuto di una lente simile a un fondo di bottiglia. Ma questa condizione lo ha portato a ?vedere? sempre lontano, ossia nel proprio cervello, e nel proprio cuore. Mite, educato, forbito nel linguaggio, spesso durissimo nella sostanza, ma con una forma tale da poter essere ascoltato da tutti. È forse questo il senso più importante di un premio, come il Diploma di prima classe e la medaglia d?oro per l?impegno profuso a favore dell?integrazione scolastica. Immagino il momento emozionante della stretta di mano con il presidente Carlo Azeglio Ciampi, avvenuta il 3 novembre. È per tutti noi, che sappiamo quanto lunghe e difficili siano le battaglie per vedere garantiti diritti essenziali all?educazione e alla cittadinanza, anche per le persone con disabilità sin dall?età della scuola, una boccata d?ossigeno. È importante che la proposta sia venuta dal ministro dell?Istruzione. È un segnale di civiltà politica e istituzionale, un esempio raro in questi mesi convulsi, di riconoscimento del ruolo fondamentale del pensiero critico. Il fatto è che Tillo Nocera è persona radicalmente democratica, capace di non perdere mai di vista i diritti dei più deboli, senza per questo rinunciare a dialogare con i più forti, con i potenti di turno. Senza ideologismi, ma con ferrea attenzione ai contenuti delle norme, delle quali conosce ogni dettaglio, interiorizzandone il senso e sviluppandone le potenzialità innovative. E si può stare sicuri che dal giorno dopo la sua voce ha ripreso a martellare, educatamente, ma senza sconti, per nessuno.

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