Dal 16 al 18 ottobre prossimo ogni occasione sarà quella giusta per aderire allo «Stand Up!». Anche il Coni e tutte le federazioni sportive hanno già aderito. Ci alzeremo in piedi proprio mentre il nostro governo e parlamento saranno impegnati in due importati negoziati uno interno e l’altro a livello internazionale. Il primo riguarda la discussione della legge Finanziaria in cui si decideranno le risorse da stanziare per combattere la povertà e i cambiamenti climatici, il secondo riguarda la posizione che l’Italia terrà alla prossima Conferenza internazionale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà dal 7 al 18 di dicembre a Copenhagen.
Ecco due testimonianze di attivisti che hanno partecipato all’edizione passata della campagna.
Dalila, Terni
In prima persona e con il mio gruppo mi “alzo” per far capire ai capi di Stato che noi li ascoltiamo e per ricordare loro le promesse fatte. Dato che i poveri non sempre hanno abbastanza voce per farsi sentire, non per loro volontà, allora c’è bisogno di qualcuno che lo faccia per loro! Perciò non pensiamoci due volte: è un gesto che non impiega fatica, ma che può aiutare molti!
Barbara e Valentina, Vicenza
A un tratto, appena dopo la spiegazione del Paradiso dantesco, in qualità di capitani dello «Stand up! Speak out!», io e Valentina ci siamo alzate in piedi dicendo lo slogan e a seguire tutto il resto della classe concorde. Bellissima l’espressione snob dell’insegnante convinta che fosse una qualche forma assurda e banale di protesta contro l’interrogazione. Ma dopo poco è arrivata la spiegazione e lo sbalordimento totale della professoressa, costretta ad alzarsi in piedi da sola (nel frattempo noi alunni eravamo già seduti) a sua volta in rispetto di questa grande iniziativa. Uno dei rari comportamenti che la classe ha svolto coscientemente e tutta unita dopo cinque anni di convivenza.
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