Welfare

Una Luna rossa per una nuova vita

Grazie al progetto Phoenix, partito in cinque città, decine di ragazzi difficili costruiscono barche a vela. Molti hanno preso anche i brevetti di bagnino o istruttore di nuoto.

di Redazione

Si naviga a vele spiegate nel grande mare della solidarietà, sull’onda di Luna Rossa. Si avvia a conclusione il progetto Phoenix, promosso dall’Unione italiana sport per tutti (Uisp) e dal ministero di Grazia e Giustizia, Ufficio centrale per la Giustizia minorile. Un’esperienza che ha mosso i primi passi nel gennaio del 1998 finanziata dal fondo sociale europeo e ha coinvolto i ragazzi difficili di cinque città italiane: Messina, Lecce,Palermo,Taranto e Catanzaro. Sono ragazzi che dopo aver scontato pene negli istituti minorili, diventano oggetto di facile reclutamento della criminalità organizzata. Per sottrarli agli ambienti poco favorevoli, l’Uisp ha coinvolto un centinaio di loro in percorsi occupazionali che prevedono sbocchi individuali nell’ambito dei servizi sportivi, il turismo e il tempo libero. Il progetto prevede anche la formazione professionale relativa alla conduzione e manutenzione di impianti sportivi. A Messina 75 ragazzi sono impegnati nella costruzione di barche a vela di circa tre metri e mezzo, molto richieste sul mercato. «Tutte le mattine alle nove i ragazzi partono in pullman da Messina e raggiungono il circolo nautico di Briga Marina», afferma Maria Grazia Terranova, organizzatrice del corso. «Non sarà Luna rossa, ma il primo sunfish sarà pronto ad aprile e noi festeggeremo come ad Auckland» conclude la dirigente dell’Uisp di Messina. Scopo del progetto è dare vita a cooperative avviate in collaborazione con gli operatori dell’Uisp che lavorino con gli enti locali, con i quali sono stati stipulati accordi specifici; ma anche enti privati hanno manifestato la disponibilità a utilizzare i servizi delle cooperative. «I ragazzi che non vorranno impegnarsi nelle cooperative, potranno svolgere altre attività», afferma Daniela Conti responsabile della progettazione europea dell’Uisp, «dato che nel corso del progetto Phoenix hanno conseguito anche brevetti di istruttori di nuoto, assistenti bagnini, istruttori di vela. I partecipanti ai corsi non sono solo ex detenuti, ma anche giovani di quartieri a rischio come quelli di Palermo e Lecce. A segnalarli sono stati le parrocchie, le scuole, il personale dei servizi sociali» . Recentemente 20 ragazzi del Phoenix hanno trascorso una settimana in Normandia e avuto scambi internazionali con altri ragazzi difficili della Francia, dove hanno visto come opera Infret, una struttura che prepara al lavoro ex disoccupati, ex detenuti e ragazzi delle periferie francesi. Per restare in tema di mare, prossimamente si svolgeranno numerose iniziative che rientrano nella manifestazione ”Navigando nel mare della solidarietà”. La fondazione Don Gnocchi e lo Yatch Club di Milano presentano vacanze miste di equipaggi formati da studenti e portatori di handicap, alcuni dei quali gravi. Mentre da Genova salperanno quelli dell’associazione “Non solo vela” con a bordo malati mentali. Queste organizzazioni convergeranno poi sul Lago di Garda, dove si sono date appuntamento per un convegno, che avrà luogo il 6 e 7 maggio a Toscolano Maderno, nel Parco dell’Alto Garda, organizzato dai circoli velici di Gargnano e Toscolano. Sarà occasione di confronto, per il quarto anno consecutivo, di tutte le realtà associative che utilizzano la vela come strumento riabilitativo o di aggregazione. Non mancheranno regate veliche e il gruppo di Homerus, che a giugno 1999 ha doppiato lo stretto di Gibilterra alla guida di una barca a vela con a bordo un equipaggio costituito esclusivamente da non vedenti. L’anno scorso ha fatto sentire la sua voce di solidarietà da un telefono satellitare, il navigatore solitario Giovanni Soldini. Quest’anno sarà la volta dell’equipaggio di Luna Rossa?


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