Cultura

Una lettera al Papa dal Brasile. Posta in Vaticano. È Lula che scrive

Esclusivo. Il presidente carioca, presto in Vaticano, si é messo a disposizione del pontefice "per iniziative di pace" (di Stefania Falasca).

di Redazione

L?ha detto e l?ha fatto. Senza pensarci due volte. “In questo momento tanto grave per il futuro del mondo, scrivo per manifestare il riconoscimento e l?apprezzamento di tutto il nostro popolo per le parole pronunciate e i gesti operati da Sua Santità in favore della pace”. Dopo quella di Chirac, questa del neopresidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, è l?unica lettera di esplicita solidarietà a giungere ufficialmente in Vaticano. Lula l?ha fatta pervenire nelle mani del Papa tramite il suo ministro degli Esteri, Celso Luiz Nunes Amorim. Il ministro brasiliano è stato ricevuto in udienza il 31 marzo e ha conversato a lungo con il Papa riguardo al conflitto iracheno. Nella lettera Lula ha sottolineato la totale condivisione con le preoccupazioni espresse dal Papa “di fronte a una crisi che rischia di aggravare gli estremismi e minacciare l?intera umanità” e ha rivolto il suo appello affinché con la sua “autorità politica e spirituale possa continuare a lavorare per un ritorno del dialogo, per la riorganizzazione di un ordine mondiale fondato sulla tolleranza, sulla solidarietà e nel rispetto del diritto internazionale”. Lula ha voluto ricordare al Papa anche il suo impegno e i contatti avuti, nelle settimane antecedenti il conflitto, per una soluzione pacifica della questione irachena e ha ribadito: “Non c?erano motivi sufficienti per giustificare un?azione preventiva, e ora più che mai non possiamo e non vogliamo rimanere indifferenti di fronte a questa immane tragedia che compromette il nostro futuro”. “Con il Santo Padre è stato un colloquio aperto e confidenziale”, ha riferito il ministro degli Esteri. “Abbiamo voluto non solo esprimere la nostra solidarietà, ci siamo messi a totale disposizione della Santa Sede per qualsiasi iniziativa che possa avviare una soluzione della crisi”. Dopo l?udienza, il ministro ha incontrato nella sua residenza privata l?ambasciatore brasiliano presso la Santa Sede. L?ambasciatore, Oto Agripino Maia, ha rimarcato l?importanza di questa visita nel momento attuale. “È significativo”, ha detto, “che questo primo incontro ufficiale tra Santa Sede e governo brasiliano, dopo l?elezione di Lula, si sia svolto in una circostanza che mostra sintonia e intenti comuni”. “E nei prossimi mesi”, ha infine affermato l?ambasciatore, “non è da escludere la visita del presidente in Vaticano”. Stefania Falasca


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