Famiglia

Una legge per imporre scritte in braille su tutti i farmaci

L'ha presentata oggi il senatore Mauro Cutrufo (UDC). UIC: "Siamo molto interessati all’iniziativa"

di Benedetta Verrini

Tutte le confezioni di farmaci riporteranno la scritta del prodotto e la data di scadenza anche in braille: è l’obiettivo del progetto di legge illustrato oggi presso la Sala Stampa del Senato della Repubblica dal senatore Mauro Cutrufo (UDC). Alla conferenza stampa hannno preso parte, per l’Unione Nazionale Ciechi, il vicepresidente prof. Enzo Tioli e il consigliere nazionale prof. Zito, per presentare ed illustrare la proposta di legge, che impone l’uso dell’alfabeto Braille sulle confezioni dei farmaci, nonché di tutti i prodotti farmaceutici soggetti o meno a prescrizione medica e presentati sotto qualsiasi forma, nonché ai rimedi fitoterapici ed omeopatici in qualunque forma presentati. “Ciò” ha affermato Cutrufo, “per consentire agli utenti privi di vista di conoscere direttamente i dati relativi, cioè: a) il nome commerciale del prodotto; b) il mese e l’anno di scadenza; c) un segnale convenzionale di allarme per particolari condizioni d’uso o di conservazione. Inoltre, qualora le confezioni dei prodotti di cui all’articolo 1 fossero troppo piccole per consentire la scrittura in caratteri Braille delle indicazioni sopra indicate, le medesime informazioni dovranno essere riportate in un cartoncino pieghevole inserito nella confezione, evitando di scrivere sulla piegatura del cartoncino medesimo”. Nella relazione che accompagna il disegno di legge, Cutrufo evidenzia come, secondo i dati ISTAT relativi al periodo 1999-2000 in Italia ci sinao 352.000 ciechi e circa il 60 per cento di essi ha un’età compresa tra i 65 anni ed oltre. Questo dato induce a ritenere che il 60 per cento della popolazione cieca ha un’età in cui è presente il rischio di malattie e quindi diventa inevitabile il ricorso all’assunzione di farmaci. “Questi dati e la determinazione ad eliminare questa barriera che non è architettonica, ma funzionale, ha concluso Cutrufo, mi hanno spinto ad impegnarmi per questa proposta che considero necessaria e socialmente utile, per la quale sono certo che troverò il conforto del sostegno dei colleghi del Senato”. “Noi dell?Unione Italiana dei Ciechi siamo molto interessati all?iniziativa portata avanti dal Senatore Cutrufo ? ha aggiunto il Prof. Enzo Tioli, vice presidente nazionale dell?UIC – perché viene a completare una normativa già presente nella finanziaria del 1997 (legge 662/96, comma 32, art. 1) che prevedeva l?obbligo di scrivere in alfabeto Braille il nome del farmaco acquistabile dietro ricetta medica”. Con questo progetto di legge vengono aggiunte però due condizioni importanti: da un lato, viene introdotto l?obbligo di scrivere in alfabeto Braille anche la data di scadenza del farmaco. “E? questo effettivamente un problema molto sentito dai numerosi ciechi che vivono da soli” spiega Tioli, “Non bisogna infatti dimenticare che il 75 % dei ciechi ha più di 65 anni e, in gran parte, si tratta di persone che hanno perduto la vista tardivamente. Riuscire quindi a dar loro gli strumenti necessari per mantenere quanto più possibile l?autonomia è un fattore non secondario. Il secondo aspetto riguarda l?introduzione di sanzioni. Una norma ha forza nel momento in cui è prevista una sanzione. Per queste ragioni crediamo nel DDL proposto. Le soluzioni tecniche per poterlo attuare sono già state individuate? basta solo un po? di buona volontà per metterle in pratica”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA