Famiglia

Una legge contro i piccoli schiavi

Novità sui minori

di Redazione

Senato: è stato presentato da Maurizio Pieroni e altri undici senatori dei Verdi dell?Ulivo, lo scorso 9 febbraio, un disegno di legge (n. 3052) che istituisce il sistema di certificazione dei prodotti privi di lavoro minorile. Il provvedimento deve ancora essere assegnato alla commissione di merito. Sullo sfruttamento dei minori Stefano Boco, uno dei firmatari del disegno di legge, ha presentato un?interrogazione (n. 4-09555) al presidente del Consiglio Romano Prodi e al ministro degli Affari esteri, Lamberto Dini (vedi anche ?Vita? n. 45 del 14 novembre ?97). Permettere ai consumatori di scegliere tra i prodotti realizzati senza sfruttare il lavoro minorile e quelli che arrivano sul mercato sfruttando il lavoro dei bambini. Questo l?obiettivo del disegno di legge presentato da Maurizio Pieroni e altri undici Senatori dei Verdi dell?Ulivo, sull?istituzione del sistema di certificazione dei prodotti privi di lavoro minorile. Le aziende potranno aderire a un protocollo in cui dichiarano che in nessuna fase della produzione è stata utilizzata questo tipo di manodopera. La certificazione sarà rilasciata da una commissione, che avrà la funzione di stimolare le imprese all?adesione al protocollo e i consumatori alla scelta dei prodotti liberi da sospetti di schiavitù minorile. Un provvedimento necessario per tentare di salvare 250 milioni di bambini tra i 5 e i 14 anni che sono costretti a lavorare per tutta la giornata in condizioni disumane. Il 60% è registrato in Asia, il 32% in Africa e il 7% in America Latina. Le occupazioni a cui sono destinati sono le più dure: lavorano in cave, piantagioni, concerie, miniere, discariche e industrie, senza tutela, in ambienti insalubri anche per gli adulti e per retribuzioni minime. Il giro d?affari è vertiginoso e purtroppo alimentato dalle multinazionali occidentali, che acquistano a prezzi irrisori i prodotti del lavoro minorile e spesso aprono stabilimenti nei Paesi a rischio per sfruttare il costo bassissimo della manodopera. La comunità internazionale conosce questa piaga e ha tentato di reagire con la convenzione sui diritti del fanciullo, adottata nell?89 dall?Assemblea generale delle Nazioni Unite. Un documento che rimane inapplicato nella maggior parte dei Paesi a rischio. Dello stesso tenore è il contenuto dell?interrogazione presentata, l?11 febbraio da Stefano Boco, firmatario del provvedimento. Il senatore ha ricordato il caso dell?azienda Filanto di Lecce, che utilizzerebbe manodopera minorile, per esortare il governo e le istituzioni a non trascurare lo sfruttamento di bambini che si verificano anche in Italia.


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