Una grande centrale solare che si chiama deserto del Sahara

Sole, vento. Risorse che in Africa non mancano. E che potrebbero darle l’autonomia energetica Nella regione del Lago Tukana in Kenya un forte vento soffia in modo costante per quasi tutto l’anno. I metereologi attribuiscono l’anomalia al fatto che la valle giace tra due alte montagne, allo sbalzo di temperatura tra il deserto e il lago e a un fenomeno fisico che si chiama “effetto Venturi”. Oltre alla meraviglia, questo vento costante e prevedibile ha un’altra conseguenza: l’energia. È qui che verrà costruito il più grande impianto eolico dell’Africa, che fornirà al Kenya il 30% del proprio fabbisogno di energia elettrica. Molto presto 365 gigantesche turbine copriranno parte del paesaggio e insieme produrranno qualcosa come 300 megawatt di energia. E quali sono i costi, oltre alla costruzione e al mantenimento degli impianti? Nessuno. Non lontano dal Kenya, il governo etiope sta già realizzando un gigantesco impianto eolico. Le turbine erette nella regione di Ashegoba produrranno 120 megawatt fornendo il 15% dell’energia di cui il Paese ha bisogno.
Si calcola che il deserto del Sahara possa produrre più di 83 watt di energia solare per metro quadrato. L’area non abitata supera 9 milioni di chilometri quadrati. Se fosse ricoperta da pannelli solari fornirebbe in totale 750 terawatts. Un sogno? Non proprio, dopo il lancio dell’iniziativa Desertec. Una dozzina di multinazionali, fra cui Siemens, Munich Re e Deutsche Bank, stanno finanziando la costruzione di un mega impianto solare. I pannelli avrebbero bisogno di catturare solo lo 0,3% del sole che scalda il Sahara per soddisfare il fabbisogno di energia di tutta l’Europa.
L’Africa ha l’opportunità di bypassare la dipendenza dai combustibili fossili andando dritta verso l’energia sostenibile. I combustibili fossili, di cui l’Africa è piena, potremo così venderli ad altri, a chi non è in grado di reinventare i propri consumi energetici.