Non profit
Una giornata No Slot a Palazzo Marino
Al Comune di Milano si sono riunite le istituzioni locali lombarde per fare il punto sulla battaglia al Gap. Sono intervenuti tra gli altri il vicesindaco di Milano, Ada De Cesaris e l’assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo, Viviana Beccalossi. L’allarme è unanime: «il Governo metta in campo una legge nazionale. Così siamo abbandonati»
Oggi a Palazzo Marino le istituzioni locali (Regione Lombardia, Comune di Milano e Anci Lombardia) si sono ritrovate per fare il punto sulla situazione della battaglia al gioco d'azzardo patologico. Tra gli altri erano presenti il vicesindaco di Milano, Ada De Cesaris, e l'assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo, Viviana Beccalossi. È risultata evidente la comunità d'intenti che in Lombardia lega le istituzioni locali nel fronteggiare quello che ormai è a tutti gli effetti un allarme sociale. Come ha spiegato la vicesindaco di Milano «forse siamo arrivati in ritardo, avremmo dovuto capire prima l'enorme portata del fenomeno. Oggi però possiamo dire che stiamo facendo squadra e, grazie alla legge regionale lombarda, riusciamo anche a portare a casa dei buoni risultati».
Le novità
Beccalossi, dopo aver sottolineato «il percorso pionieristico della legge regionale, nata senza punti di riferimento», ha sottolineato che non si è ancora fatto abbastanza». Il punto però più importante è quando l'assessore ha sottolineato, per ben due volte, come «oggi possiamo dire che non solo è sempre più complicato aprire nuove sale slot, ma che lo è e sarà anche per rinnovare le licenze di quelle che già esistono». Per Beccalossi la strada segue tre temi su cui bisogna concentrare gli sforzi: «innanzitutto, dopo un anno di attività, è il momento di capire dove si possa migliorare la nostra legge, in secondo luogo bisogna dire chiaramente che manca una legge nazionale. Ci sarebbe una nostra proposta depositata in Parlamento. Infine serve una presa di coscienza della società, bisogna lavorare dal punto di vista culturale, anche nelle scuole, per far sì che il problema emerga»
La legge nazionale
Il punto su cui tutti convergono è sempre lo stesso. La materia è di competenza sia delle istituzioni locali che del governo centrale. Per questo spesso i Tar bloccano le iniziative locali con sentenze sfavorevoli. «Oggi vorrei lanciare un grido d'allarme: noi comuni e Regioni, da soli non ce la possiamo fare, è ora che il Governo intervenga convintamente con una legge nazionale», ha sottolineato De Cesaris.
La battaglia culturale
Forse però la vera notizia è sul fronte culturale. A fine incontro è intervenuto un dirigente deli uffici lombardi del Aams. Un discorso il suo incentrato sul protagonismo, rispetto al fenomeno dell'azzardo, dell'illegalità e delle organizzazioni mafiose. Non solo: Aams si lamenta perché il numero di dipendenti (106) e la mole di lavoro non permetterebbe agli uffici di espletare i controlli sugli esercizi commerciali che hanno anche offerte di azzardo legalizzato. Quindi sarebbero le forze di polizia locale a doversi impegnare di più. La reazione, sia del vicesindaco che dell'assessore regionale, è stata veemente. Non tanto nel merito dell'intervento quanto sulla ormai consueta operazione di ribaltamento che chi lavora e guadagna con l'azzardo opera sul senso e sulla realtà. Come ha detto lapidaria Beccalossi: «combattiamo contro poteri forti economicamente, che facilmente hanno la possibilità di pagare avvocati in modo da rendere le nostre iniziative legislative carta straccia. Non ho paura di dirlo e non ho paura di continuare questa battaglia, nonostante tutto».
Il Terzo Settore
Nei ringraziamenti conclusivi Viviana Beccalossi ci ha tenuto a sottolineare i meriti «del Terzo Settore che si è impegnato su questi temi ben prima di noi, come troppo spesso accade, in particolare Simone Feder, della Casa del Giovane di Pavia e del Movimento No Slot»
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.