Difesa del suolo

Una giornata coi piedi per Terra

Nell’ultimo anno in Italia abbiamo perso oltre il 10% di terreno in più rispetto al 2021 (altri 77 km2), come ha evidenziato l’ultimo rapporto di Ispra. Nella giornata mondiale contro il consumo della superficie terrestre, Wwf denuncia anche gli oltre 900 ettari di territorio resi impermeabili in un solo anno nelle aree a pericolosità idraulica media. «La cementificazione contribuisce così a rendere il nostro Paese meno sicuro»

di Barbara Marini

Oggi è la giornata mondiale del suolo, quell’ecosistema complesso, ricco di biodiversità, fondamentale per la nostra esistenza e per l’economia. Il sottile strato superficiale che ricopre gran parte della crosta terrestre, in cui si concentrano funzioni essenziali per il mantenimento della vita sul nostro Pianeta e per attività umane vitali per la nostra sopravvivenza.

Wwf Italia più che festeggiare, ricorda quanto sia fragile il suolo italiano e quanto poco si stia facendo per proteggerlo. Non solo per le frane e le devastazioni che ci inseguono da tempo ma anche per le conseguenti perdite di biodiversità che lo abitano e ancora, per la nostra sicurezza alimentare.

L’Italia, fragilissima dal punto di vista idrogeologico

La nostra penisola, pur essendo straordinaria per la diversità dei suoi suoli, ne perde in favore di cementificazione in modo pericoloso: «le nuove coperture artificiali come edifici, infrastrutture e insediamenti logistici o commerciali fanno perdere al nostro Paese 2,4 m2 al secondo. Nell’ultimo anno in Italia abbiamo perso oltre il 10% di suolo in più rispetto al 2021 (altri 77 km2), come ha evidenziato l’ultimo rapporto di Ispra».

E prosegue Wwf Italia «oltre 900 ettari di territorio nazionale sono stati resi impermeabili in un solo anno nelle aree a pericolosità idraulica media. La cementificazione contribuisce così a rendere il nostro Paese meno sicuro perché l’impermeabilizzazione del suolo aumenta il rischio di disastri: negli ultimi cinquant’anni (fra il 1972 e il 2021) frane e inondazioni hanno provocato 1.610 morti (di cui 42 dispersi), 1.875 feriti e oltre 300 mila evacuati e senza tetto. Nessuna Regione esclusa (Irpi-Cnr 2023)».

Certa agricoltura si sta muovendo in altre direzioni

Poiché un altro grave problema è l’erosione, la degradazione, la salinizzazione e l’inquinamento dei terreni gestiti con pratiche agricole intensive. Alcune aziende dell’agroalimentare ne hanno compreso l’importanza. Proteggere il suolo e utilizzarlo in maniera sostenibile è infatti il primo passo da fare per la sicurezza alimentare. Occorre investire in pratiche agricole sostenibili, incentivando le rotazioni e mantenendo aree per la tutela della biodiversità nelle aree agricole.

Il grido di Wwf è chiaro

«Per svolgere tutti questi servizi ecosistemici il suolo deve però essere sano e vitale, ma la sua salute e vitalità sono compromesse da molte pressioni antropiche, in particolare connesse all’agricoltura intensiva, che è causa di erosione, compattamento, desertificazione, impoverimento nutritivo o al contrario di eccesso di nutrienti come azoto e fosforo nonché contaminazione da sostanze chimiche tossiche, come i pesticidi e sostanze derivanti dall’uso di fanghi di depurazione. Secondo la stima calcolata da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) quest’anno vi è stata una perdita di servizi ecosistemici pari ad un valore di 9 miliardi di euro per i suoi costi nascosti, impatto che ricadrà sulle future generazioni».

Ma qualcuno rovina la festa

Sono passati 12 anni dalla prima proposta di legge governativa sul consumo di suolo. In questa XIX legislatura sono già stati depositati alcuni disegni di legge il cui esame però è ancora allo stadio iniziale. A livello europeo, nel novembre 2021 la Commissione europea ha approvato la “Strategia dell’UE per il suolo per il 2030” che ha fissato come obiettivo di lungo periodo un consumo netto di suolo pari a zero per il 2050. È attualmente in discussione una proposta di direttiva per il monitoraggio e la resilienza del suolo (Soil monitoring law) con l’obiettivo di creare un sistema standardizzato di monitoraggio dei suoli europei. Purtroppo, il testo in discussione non rende vincolante nessuno strumento per occuparsi della salute e fertilità dei suoli per cui difficilmente riuscirà a fermare i processi di degrado del suolo né a prevenire e mitigare gli impatti del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità.

Una nuova agricoltura e buone pratiche
sono necessarie

Un corretto utilizzo dei suoli, si auspica almeno attraverso un’agricoltura che segua i principi dell’agroecologia a livello globale, europeo e locale. Lo stile di vita dei cittadini ha poi un ruolo prioritario: scegliere prodotti locali, coltivati con metodi rispettosi del suolo, come l’agricoltura biologica, contribuisce alla sua tutela.

C’è poco da festeggiare, ma questa giornata serva almeno per riflettere.

Le foto da Piaxabay

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