Sgozzati 1. Un uomo sgozzato e un altro ferito, a Milano, in una violentissima rissa tra cinesi nei pressi di via Paolo Sarpi, la Chinatown sotto la Madunina. Gli inquirenti non sono ancora riusciti a decifrare se si tratti di una questione passionale fra ex fidanzati, o di un regolamento di conti fra fazioni mafiose. A volte il mondo dei cinesi a Milano appare chiuso e impenetrabile, anche poco comprensibile. Se visto dall’esterno. Epperò ogni tanto ci mostra una ferocia inaspettata nella sua vitalità parallela, dimenticata, ignorata.
Sgozzati 2. Anche gli italiani sgozzano, peraltro sembrano molto simili ai cinesi quando lo fanno. A Catania un marito, disoccupato da tre anni, ha quasi decapitato la moglie con un taglierino. Il motivo? La gelosia. Applicata però alle frequentazioni via internet della consorte. Un tragico finale l’ha avuto l’ennesima lite per via della passione della donna, quella di chattare. La polizia postale ha sequestrato tre computer e trovato moltissime sessioni di conversazioni su Msn con diversi nickname, gli identificativi registrati con i quali Maria Pia conversava con amici, parecchi dei quali uomini. Il figlio quindicenne della donna ha cercato di attribuirsi la colpa del terribile omicidio, nell’intento di proteggere il padre. Poi ha ritrattato.
Porte. I legali di Alberto Stasi hanno chiesto e ottenuto il rito abbreviato per il loro assistito. Stasi è l’unico indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, la ragazza uccisa nella villetta di Garlasco. Ammissione di colpa? Non proprio. In questo modo gli avvocati del giovane, il professor Angelo Giarda in testa, hanno soprattutto ottenuto che il processo si svolga a porte chiuse e hanno scongiurato l’eccessiva pubblicità mediatica. Sia innocente o colpevole, Stasi si è difeso benissimo fin dal primo giorno e la capacità di tenere a distanza i media italiani è una delle chiavi della sua posizione. Non è paragonabile agli imputati che hanno subito continue indiscrezioni dalle carte giudiziarie, ben prima del processo. La legge è uguale per tutti, ma per chi ha mezzi e cultura è oggettivamente più facile affrontare il maglio della giustizia.
Immagini. Ancora una volta sono delle immagini rubate, questa volta da un telefonino, a diventare materia scottante di inchiesta giudiziaria. È successo nuovamente a Torino, dove si indaga sul conto di Giuliano Soria e del suo premio Grinzane Cavour. La Stampa ha pubblicato parte del video che accuserebbe l’intellettuale, girato dal suo cameriere nato alle Isole Mauritius, colui che denunciandolo ha fatto aprire l’inchiesta.
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