Famiglia

Una fiaba al giorno…

...aiuta nell'apprendimento. E' quanto emerge da una ricerca dell'università di Verona

di Carmen Morrone

Leggere fiabe e racconti ai bambini fin da piccolissimi, per aiutarli nell’apprendimento. E per evitare che, approdati sui banchi di scuola, insorgano problemi con cui diventa difficile fare i conti. Un fenomeno in aumento nel Belpaese tanto che, nell’arco di dieci anni, sono passati dal 2 al 12% i piccoli con problemi di apprendimento, primo tra questi la dislessia. La lettura di genitori e nonni e’ dunque un’arma preziosa da mettere in campo per aiutare lo sviluppo psicofisico dei bimbi. Anche quello dei piccoli con disabilita’ intellettive gravi, come dimostra la ricerca ‘Anch’io so leggere’, presentata oggi a Roma e condotta su quindici bambini con deficit neurologici presso la facolta’ di scienze motorie dell’Universita’ di Verona.

La lettura dei genitori ha permesso, in questi bambini, di ”migliorare l’ascolto, la verbalizzazione e l’ordine nella percezione delle cose”, spiega Pia Massaglia, docente di neuropsichiatria infantile all’universita’ degli Studi di Torino. Ma il bilancio del progetto di GlaxoSmithKline ‘Leggere per Crescere’, centrato sulla diffusione della lettura ai bimbi in eta’ prescolare con il coinvolgimento di pediatri, farmacie, scuole e biblioteche in diverse zone d’Italia e in alcuni ospedali, e’ positivo per tutti i bambini, anche quelli senza particolari difficolta’ cognitive. Raccontare favole e leggere ad alta voce ai bambini nei primi cinque anni di vita, infatti, favorisce lo sviluppo intellettivo e il linguaggio, arricchendo la memoria e i legami affettivi all’interno della famiglia. ”Evitando inoltre – sottolinea Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta esperto dell’infanzia e direttore dell’Istituto di Ortofonologia di Roma – che i problemi di apprendimento, sempre piu’ frequenti, sopraggiungano una volta arrivati tra i banchi di scuola”.

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