Formazione

Una festa di speranza e di coraggio

Attraverso Italia Africa si intende contribuire a sensibilizzare l'opinione pubblica affinché il continente africano sia sostenuto sulla via dello sviluppo (di Walter Veltroni).

di Redazione

Nel settembre del 2000, 189 Capi di Stato e di governo hanno unanimemente sottoscritto la Dichiarazione del Millennio. Un patto globale tra Paesi ricchi e Paesi poveri del pianeta per cancellare dal mondo la povertà umiliante. Ancora oggi, però, la situazione è drammatica e molti di quegli impegni non sono stati ancora rispettati.
è indispensabile, dunque, che tutta la comunità internazionale presti sempre la massima attenzione verso il Continente africano, che ogni coscienza insorga contro una realtà che vede 400 milioni di persone soffrire per malnutrizione e mancanza di accesso all?acqua, contro i 120 milioni di bambini in età scolare che non vanno a scuola e gli oltre 30 milioni di bambine che non hanno accesso all?istruzione… È indispensabile che ogni coscienza insorga contro una realtà che vede 6mila giovani al giorno contrarre l?Hiv/Aids e 14 milioni di bambini sotto i 15 anni che hanno perduto uno o entrambi i genitori a causa dell?Aids. Ma l?Africa, nonostante tutto, è oggi un continente in cui sta crescendo il coraggio del cambiamento. E lo dimostrano quei Paesi dove sono stati compiuti passi importanti, dove sono state tenute libere elezioni e definite politiche di sviluppo economico, dove sono nate organizzazioni sovranazionali, a cominciare dall?Unione Africana e dove, con programmi di cooperazione economica – come il Nuovo partenariato per lo sviluppo – i governi africani hanno rivendicato la loro responsabilità per lo sviluppo e la loro volontà di contare di più in tutte le sedi internazionali.
Nonostante ciò, il prossimo 6 giugno in Scozia, quando il G8 si riunirà proprio per affrontare temi riguardanti l?Africa, ancora una volta i suoi delegati saranno presenti in quella sessione come ospiti e non come membri effettivi. Perché? Perché, nonostante le mille iniziative messe in campo dalla società civile di questo continente che dimostrano come queste popolazioni siano in grado di prendere in mano le redini del proprio sviluppo, si deve assistere ad un desiderio di crescita ancora oggi minato dalle ingiustizie prodotte da un sistema iniquo e discriminante?
Sono questi i motivi che ci hanno portato a riproporre anche nel 2005 Italia Africa, perché attraverso incontri, convegni e manifestazioni, che si concluderanno con il grande concerto finale a Piazza del Popolo, vogliamo contribuire a sensibilizzare e mobilitare l?opinione pubblica nazionale ed internazionale affinché il continente africano possa essere sostenuto sulla via dello sviluppo, rafforzando l?impegno per la pace, per la giustizia e per la prosperità per ogni essere umano e per ogni comunità. Sarà ancora una volta una festa di speranza «per uno stesso pianeta, dove lo sviluppo vince la povertà», per riprendere lo slogan della campagna di comunicazione che, evocativamente, rappresenta l?immagine di un paesaggio africano in cui una bambina bianca compie lo stesso cammino di bambini, donne e uomini africani.
Rompiamo, dunque, questo silenzio che avvolge una tragedia che si consuma quotidianamente a poca distanza da noi, discutiamone in tutte le sedi affinché su questo tema si estenda la sensibilizzazione e si prendano le dovute decisioni. Avviamo un dibattito parlamentare (ho inviato una lettera ai presidenti di Camera e Senato e a tutti i partiti), perché sia sempre vivo in noi il dovere di essere vigili e attivi di fronte alle condizioni tragiche di quei Paesi. Perché non dimentichiamolo mai: dal futuro dell?Africa dipende il destino di tutti noi.

Walter Veltroni

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