Famiglia

Una donna al comando? Al massimo di un’associazione

Così la pensano gli italiani secondo un sondaggio di Arcidonna. Bene anche le donne sindaco o sindacaliste, malissimo invece nell'esercito e in polizia

di Gabriella Meroni

La posizione piu’ elevata in cui gli italiani vedrebbero una donna e’ quella di capo di un’associazione di volontariato (52,5%, dato da un 48,4% di consensi maschili e 56,2% femminili), mentre solo il 6,6% la vedrebbe ai vertici dell’esercito e il 15,7% capo della polizia (4,1% tra gli uomini). Nel primo caso il 64,4% delle stesse donne preferisce un generale per l’alta carica. E’ quanto emerge da una ricerca condotta da Arcidonna su un campione di 5.000 individui e presentata oggi a Milano. C’e’ comunque da dire che anche per le cariche per le quali le donne verrebbero preferite agli uomini, come sindaco (28 contro 13,6%), Presidente della Camera dei Deputati (22,1a 19,8%), segretario di un sindacato (26,7 a 19,8%) o presidente di Provincia (22,1 a 18,9%), le occasioni di voto, che gli uomini hanno esercitato in prevalenza (il 53,3%), in circa la meta’ dei casi non si sono concretizzate per l’assenza di candidate. La conseguenza e’ che la rappresentanza femminile in Parlamento e’ solo del 10% e, per giunta, solo il 42,9% degli intervistati e’ a conoscenza di questo dato. C’e’ anche da osservare che mentre per la presidenza della Camera le onorevoli vengono preferite dagli intervistati di entrambi i sessi, il risultato si ribalta per l’altro ramo del parlamento, con le stesse donne che preferiscono un uomo (25,3 contro 24,4%) per la seconda carica dello Stato. Anche se la stragrande maggioranza degli intervistati maggiorenni (86,3%) ed il 94,5% delle donne in carriera ritiene giusto agevolare le donne in politica, il traguardo, evidenza la ricerca, e’ tutt’altro che vicino. Bene se il sesso femminile si dedica al volontariato, emerge dai dati, ma la realta’, aldila’ delle intenzioni, e’ che la politica resta un auspicio che non si traduce in fatti e solo il 40% di chi volesse mettersi in carriera in questo settore troverebbe il coniuge pronto a sostenerla, mentre gli uomini possono contare sull’apporto del 96,6% delle compagne.


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