Volontariato

Una donna a capo del VIS

E' Carola Carazzone. Si rafforza così l’impegno della Ong per i diritti umani

di Redazione

L’Assemblea dei soci del VIS,riunita a Roma questo fine settimana, ha eletto il nuovo Comitato Esecutivo del VIS, la ONG Salesiana d’Italia. Per la prima volta è stata chiamata al vertice della ONG una donna: Carola Carazzone, esperta di spicco nell’ambito della promozione e protezione dei diritti umani.

Prima ex volontaria a ricoprire il ruolo di Presidente, Carola Carazzone, 38enne torinese, è un avvocato specializzato in diritti umani presso l’Istituto Internazionale Diritti Umani Renée Cassin di Strasburgo e mamma di due bambini. 4 anni di esperienza sul campo e un lungo percorso di volontariato sociale iniziato a Torino negli anni del ginnasio, al VIS ha iniziato a 19 anni con una prima esperienza estiva in un centro di accoglienza per bambini di strada in Paraguay. Ha un Master internazionale ottenuto presso la Scuola Europea di Studi Avanzati in Cooperazione e sviluppo dell’Università di Pavia.

Portavoce del Comitato Promozione e Protezione dei Diritti Umani, una rete di 83 organizzazioni non governative italiane impegnata per la costituzione di una Istituzione Nazionale indipendente per i diritti umani in Italia, ha coordinato attività di advocacy presso le Nazioni Unite, il Consiglio d’Europa e l’Agenzia Europea per i diritti fondamentali.

Il VIS sin dalla sua fondazione, 25 anni fa, ha avuto una visione e una missione innovative – ha dichiarato Carola Carazzone, neo Presidente VIS – ed, in alcuni casi, ha precorso concezioni e modalità di operare, che di lì a qualche anno sarebbero divenuti patrimonio comune del mondo delle ONG. Concepire la povertà come violazione di diritti umani comporta un cambiamento deciso di prospettiva in termini di sviluppo umano e di ampliamento di capacità. Il VIS, anche grazie allo status consultivo ottenuto nel 2009 dal Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC), dovrà promuovere un modello più maturo di cooperazione allo sviluppo, impegnandosi anche sul versante delle strategie politiche oltreché su quello degli interventi per realizzarle”.

“Dopo venticinque anni di impegno per promuovere i diritti umani dei giovani più deboli e indifesi, secondo il Sistema Preventivo di Don Bosco – ha dichiarato Massimo Zortea, presidente uscente – possiamo guardare al futuro con fiducia, consapevoli che ci aspettano due grandi sfide: quella dell’efficacia dei nostri interventi, intesa come reale impatto degli aiuti ma anche dei processi di sviluppo che accompagniamo, e quella della partecipazione. Efficacia come impegno anche etico di “fare bene il bene” e partecipazione come mentalità e modalità strategica e operativa per coinvolgere tutti i nostri stakeholder, sia in Italia che nei paesi e comunità in cui interveniamo”

Le elezioni riguardavano l’intero Comitato Esecutivo,di cui è componente di diritto il Delegato Nazionale del CNOS (Centro Nazionale Opere Salesiane), don Franco Fontana. L’Assemblea ha riconfermato alla carica di Vicepresidente elettivo Nico Lotta, ingegnere di Messina, alla carica di Tesoriere Mario Lela, coadiutore ed economo della Ispettoria Italia Centrale, di Roma, ed alla carica di Consigliere Michela Vallarino, avvocato di Genova, ed eletto per la prima volta a Consiglieri Maurizio Baradello, ingegnere di Torino, uno dei fondatori del VIS, ed Emma Colombatti, ex volontaria del VIS e diplomata al Master di Pavia, di Padova.


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