Welfare

Una delizia le tagliatelle di patata, tubero umile dalle mille propriet

A tavola con Gino Girolomoni.

di Gino Girolomoni

Nel 1989 Guido Ceronetti ha tenuto diversi incontri con il suo Teatro dei Sensibili in occasione del bicentenario della Rivoluzione francese ma, ha sostenuto, avrebbe preferito festeggiare il bicentenario della patata, la cui coltivazione venne autorizzata dal re di Francia lo stesso anno in cui poi non avrebbe autorizzato più niente perché perse non solo il regno ma anche la testa. Infatti, questo umile tubero quante pance ha nutrito? In quegli anni si diffonde la coltivazione anche dalle nostre parti, ne abbiamo testimonianza da don Michele Dondero, parroco di Roccatagliata nella Repubblica di Genova. Quando arrivò nella sua parrocchia trovò fame e miseria , ma su Avvisi del 1794 scrive: “Di patate in questa parrocchia tutti ne han piantate, dandone loro io stesso l?esempio. Basti dire che da due mesi più di cinquanta famiglie vivono di sole patate lessate e stanno benissimo tale che non potrei asserire in addietro quando erano obbligati a cibarsi per qualche tempo di sole castagne”. In provincia di Genova Massimo Angelici ha curato la ripresa di una trentina di varietà antiche di patate e questa salvaguardia è un titolo di merito più importante di una medaglia d?oro. Di modi di cucinare le patate ne conosciamo tutti decine e decine, ma qui voglio riportare una ricetta del famoso reverendo settecentesco di Roccatagliata, le tagliatelle di patate. “Si prendano delle patate crude e si grattuggino in discreta quantità, si mischi questo prodotto con farina di grano o di farro e se ne facciano tagliatelle cui la cottura darà la consistenza necessaria”. Poi ognuno condisca queste tagliatelle come crede e don Michele Pondero costringerà anche me a far molte prove di paste di cereali vari con farina di patate.


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