Famiglia

Una città in miniatura per crescere in fretta

Musei dei bambini, luoghi dove l’apprendimento della realtà è incoraggiato e modulato da giochi didattici appositamente studiati.

di Giampaolo Cerri

Bambini che giocano e imparano, in orario scolastico, oppure nel tempo libero con mamma e papà. All?estero è possibile grazie ai musei dei bambini, luoghi dove l?apprendimento della realtà è incoraggiato e modulato da giochi didattici appositamente studiati. In Italia l?idea è venuta ad alcuni genitori romani che hanno fondato allo scopo un?associazione a cui ha dato subito man forte l?Istituto di Psicopedagogia del Cnr diretto da Francesco Tonucci.
Il museo romano, per il quale l?associazione ha già trovato investimenti privati fino a quasi 6 miliardi, potrebbe sorgere entro un anno e mezzo all?interno del Borghetto Flaminio, Comune permettendo. Qui un simulacro di città potrebbe consentire ai bambini di fare ciò che invece a loro, nei moderni centri urbani, è negato. Nella mini-città del museo è prevista una banca, un?emittente televisiva, un ristorante, un supermercato, un garage. Luoghi dove i piccoli potranno finalmente dar sfogo a un desiderio innato: sperimentare il mondo dei grandi.
Ma attenzione, nessuno pensi a un mega baby-sitting, a un grande parcheggio per i pupi. Oltre che per un uso scolastico, l?associazione presieduta da Patrizia Tomasich, pensa al museo, proprio come strumento che aiuti i genitori a insegnare ai figli. Un luogo dove si possa imparare il multiculturalismo, l?ecologia, la manualità nella costruzione, e persino la cucina. In attesa delle città dei grandi a misura di bambino, accontentiamoci almeno dei musei.

Minori e radio

Pisa, metti i bambini in Fm

Voci di bimbi in modulazione di frequenza. Teresa Mattei, fondatrice e animatrice della Lega per il diritto dei bambini alla comunicazione, sta per realizzare a Cascina, in provincia di Pisa, un suo grande sogno: portare in radio i pensieri, le attese, le speranze dei più piccoli. Entro la fine dell?anno, l?emittente Punto radio inizierà infatti la trasmissione di ?Radio bambina? rotocalco informativo fatto dai bambini per i bambini. Un programma che andrà in onda nell?ora in cui solitamente i ragazzi rientrano a casa dalla scuola: «Se non altro, per liberarli dalla schiavitù della televisione», commenta la Mattei, che all?infanzia ha dedicato tutta una vita, a cominciare da quando nel ?46, giovanissima, sedette sui banchi della Costituente. I volontari, ad oggi, stanno già registrando alcune puntate e approntando centri di raccolta di materiali sonori presso biblioteche, uffici comunali, ludoteche. Ma è soprattutto con le scuole che Radio bambina conta di poter collaborare, diventando un vero e proprio programma interattivo, utilizzabile anche in classe dagli insegnanti. E molto ci si aspetta perfino dalle famiglie. Dagli amministratori locali è già arrivato qualche segnale positivo: il comune di Pontedera, per esempio, sta sostenendo la costituzione in città della prima redazione per il nuovo programma. Sarà anche bambina la radio, ma grandi sono le idee.

Solidarietà sociale

Un ufficio tutto nuovo

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