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Una circolare per dare sprint al part time
Lo scorso 18 marzo il ministro del Welfare ha firmato due circolari in materia di part time e disciplina del lavoro cooperativo.
Altri due tasselli sono stati aggiunti al variegato mosaico che sta ridisegnando le regole del mercato del lavoro italiano. Lo scorso 18 marzo, in occasione del secondo anniversario dell?assassinio del giuslavorista Marco Biagi, il ministro del Welfare, Roberto Maroni, ha firmato due circolari che completano la disciplina di due tipologie contrattuali: il part time e i rapporti che riguardano il socio lavoratore delle cooperative.
“Quello che abbiamo messo a punto”, ha affermato il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, “è una sorta di Testo unico del part time cui presto farà seguito un campagna informativa”. Il part time è un contratto che non ha mai espresso appieno tutte le sue potenzialità, potenzialità che invece ne hanno decretato il successo e il largo ricorso in molti Paesi europei dove ha fornito, si legge nella circolare, “occasioni di lavoro di qualità rispetto a prestazioni flessibili o atipiche prive di tutele adeguate per i lavoratori, soprattutto per le fasce deboli altrimenti escluse dal mercato del lavoro (donne, giovani in cerca di prima occupazione e anziani)”. La nuova disciplina è applicabile solo alle imprese private, ma può essere estesa anche nel settore agricolo e nei contratti di apprendistato o di inserimento, come spiega la circolare: “Sebbene il decreto non lo affermi espressamente, non si ravvisa, in linea di principio, neppure una incompatibilità tra il rapporto a tempo parziale e il contratto di apprendistato o di inserimento ove la peculiare articolazione dell?orario non sia di ostacolo al raggiungimento delle finalità (formative ovvero di adattamento delle competenze professionali) tipiche di questi contratti”.
Al part time si può inoltre fare ricorso anche in ogni ipotesi di contratto a termine.
Altre precisazioni contenute nella circolare riguardano il lavoro supplementare e quello straordinario. Il primo è quello che viene svolto oltre il limite orario previsto dal contratto ma entro il tempo pieno. Questo tipo di lavoro è ammesso sia nel part time orizzontale che in quello verticale: in quello orizzontale la disciplina è affidata alla contrattazione collettiva. La circolare precisa che “il datore di lavoro che applichi un contratto che non regolamenta il lavoro supplementare possa mutuare la regolamentazione contenuta in un contratto diverso da quello applicato”. Quello straordinario, infine, è ammesso solo nel part time tipo verticale o misto e, puntualizza la circolare, “sarà possibile il ricorso al lavoro straordinario solo ove il tempo pieno settimanale sia stato raggiunto. In caso contrario, la variazione in aumento dell?orario potrà essere gestita mediante il ricorso a clausole elastiche ovvero mediante il ricorso al lavoro supplementare”.
Il punto
A due anni dalla scomparsa del professor Marco Biagi, il ministro Maroni ha fatto il punto sull?attuazione della riforma del lavoro. E ha emanato la circolare n. 9 sulla nuova disciplina del lavoro a tempo parziale e la circolare n.10 di modifica della disciplina del lavoro cooperativo.
per saperne di più
Il riferimento legislativo. Il part time o lavoro a tempo parziale è ora disciplinato dall?art. 46 del dlgs n. 276 del 2003, sulla base di quanto previsto all?art. 3 della delega n. 30 del 2003.
Contenuti. Datore di lavoro e lavoratore possono accordarsi per trasformare il rapporto da tempo pieno a tempo parziale o viceversa. Il rifiuto da parte del lavoratore di trasformare il rapporto non integra in nessun caso un giustificato motivo di licenziamento.
Siti utili. Welfare
Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana
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