Salute

Una charity salverà il San Raffaele

La maxi-donazione sarà effettuata all'Università Vita-Salute, attraverso la Fondazione Marcus Vitruvius

di Redazione

Le cose vanno avanti, cerchiamo di salvare questa eccellenza”. È sorridente l’imprenditore Vittorio Malacalza all’uscita dalla riunione decisiva del cda della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor di Milano, che incalzato dai giornalisti conferma l’impegno per salvare il colosso fondato da don Luigi Verzè e annuncia: “Abbiamo deliberato”. E a chi gli chiede conferma della sua già ventilata partecipazione alla Newco che guiderà il rilancio dell’Istituto di via Olgettina, Malacalza risponde: “Penso proprio di sì”.

La charity internazionale che contribuirà al salvataggio e al rilancio dell’ospedale San Raffaele di Milano dovrebbe entrare fin da subito con una quota del 20% nella Newco che guiderà la rinascita dell’Istituto. Si tratterebbe di una realtà vicina alla galassia dell’imprenditore George Soros. La maxi-donazione sarebbe destinata formalmenteall’Universita’ Vita-Salute San Raffaele, attraverso la FondazioneMarcus Vitruvius, e servira’ a finanziare le attivita’didattico-cliniche. La conferma arriva, dopo la pressione dei giornalisti, da un consigliere del cda della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor.

Inseguito dalla telecamere, Maurizio Maria Pini, docente di accounting dell’università Bocconi, ha confermato l’esistenza dell’organismo internazionale disposto a finanziare l’Università Vita-Salute San Raffaele. E a risposto “sì” ai cronisti che gli chiedevano se la charity sarebbe entrata da subito nella Newco con una quota del 20%.

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