Il ?Piccolo Principe?, nella favola di Antoine de Saint Exupery è un bambino solo, come soli sono gli ospiti dell?associazione che ne porta il nome. L?associazione nasce come un ?pronto soccorso? per i minori privati improvvisamente di ogni punto di riferimento. Si tratta di una ?famiglia aperta? che offre un appoggio di emergenza a questi giovani per evitarne il ricovero in Istituto nell?attesa della soluzione progettata dalle istituzioni competenti ( rientro nella famiglia biologica, adozione o affido). Creare un?atmosfera di calore e stabilità è l?obiettivo fondamentale affinché i ragazzi trascorrano un periodo transitorio in un contesto di normalità e affetto che spesso non hanno mai conosciuto. Il presidente, nonché ?papà?, Alfonso Fava ha ristrutturato una corte rurale nella campagna bolognese con l?idea di ricreare un?esperienza simile a quella di una vecchia famiglia patriarcale con cugini, nonni e zii. «È essenziale creare una vita il più possibile di condivisione», spiega Alfonso Fava «affinché tutti partecipino alle decisioni comuni. Si riescono così a superare piccole tensioni e a preparare al meglio l?accoglienza di un nuovo ospite per coinvolgerlo immediatamente nel gruppo. Un nuovo arrivo rappresenta un momento importante per la famiglia, in quanto costituisce un?occasione di crescita per tutti. Si giunge alla consapevolezza che ?far posto? a qualcuno non significa necessariamente perdere qualcosa».
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.