Non profit

Una cascina fattoria per i nostri figli

L’iniziativa della Fondazione genitori per l’autismo accoglie fino a 24 disabili. E le mamme dicono: «Un giorno non ci saremo più. E lì i ragazzi imparano a vivere senza la famiglia»

di Daniele Biella

Proprio nel cuore delle colline pavesi un sogno è divenuto realtà. Nel 1998, sei famiglie con ragazzi con problemi di autismo crearono la Fondazione genitori per l?autismo onlus. Il loro sogno era trovare un luogo in cui i propri figli crescessero senza che l?handicap diventasse un ostacolo insuperabile nella vita quotidiana. La realtà è, otto anni dopo, Cascina Rossago, prima comunità-fattoria in Italia che ospita in modo residenziale persone autistiche. @

Attiva dal maggio 2002, la cascina è una Rsd (ossia una residenza sanitario-assistenziale per disabili) che può accogliere 24 ragazzi. In questo momento sono in 20, con un?età media di 25 anni, ma con alcuni under 18 e due ultraquarantenni. «L?idea è che vivano un?esperienza in un ambiente stimolante, adatto a loro, dove possano lavorare e, allo stesso tempo, ricevere le cure necessarie», dice Stefania Ucelli, direttrice e cofondatrice di Cascina Rossago. «La persona autistica spesso smentisce i modelli, l?attività di lavoro diventa piacevole, quasi uno scherzo», aggiunge. A Cascina Rossago si coltiva l?orto, si curano gli animali, si lavora il legno, la ceramica. Si impara l?uso del computer, ci si diverte in piscina, il tutto in un contesto meno spossante della città. Riabilitazione e terapia vanno di paro passo con svago e natura. I ritmi sono lenti e le relazioni profonde.

La struttura, che si trova a 50 chilometri da Pavia e a un?ottantina da Milano, è composta da tre unità indipendenti, ciascuna con otto stanze singole. I ragazzi ci vivono stabilmente, pochi i weekend durante i quali tornano a casa. «In questo sta la bellezza di Cascina Rossago», afferma Anna Maria de Vito, anche lei fondatrice della Rsd e madre di un ragazzo autistico. «Vogliamo che i nostri figli siano indipendenti, perché un giorno non ci saremo più», continua, «la separazione è difficile, ma voluta: mio figlio è migliorato molto, ha trovato la sua dimensione, aiuta gli altri, fa gruppo». L?esperienza di Cascina Rossago dice che, sebbene una persona non possa guarire dall?autismo, molto si può fare per migliorare la sua qualità di vita, per creare un percorso di continua crescita in cui possa emergere la sua speciale umanità.

«La Cascina è aperta a tutti», fa sapere la Ucelli, «spesso vengono a visitarci educatori, professionisti, associazioni di genitori, famiglie, dalla Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Marche». Non mancano le occasioni istituzionali per far conoscere la realtà della Rsd e per approfondire il tema dell?autismo: lo scorso novembre all?università di Pavia i maggiori ricercatori italiani si sono riuniti basando la loro discussione sul modello di ?autismo ecologico? di Cascina Rossago. Dall?8 al 10 giugno prossimo i lavoratori della cascina terranno un laboratorio nel congresso Disabilità, trattamento, integrazione, organizzato dall?università di Padova.

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