Economia

Una bottega sotto la torre di Pisa, con due commessi con la sindrome di Down

Sugli scaffali solo prodotti ad alta sostenibilità sociale e ambientale, fra i sette dipendenti anche Cesare e Annalisa ma altri ragazzi si uniranno per i tirocini. Un progetto dalla Caritas diocesana di Pisa, gestito dalla Cooperativa Alzaia, sostenuto da AIPD e Il Simbolo.

di Redazione

Una Bottega dei Miracoli, proprio all’ombra della torre di Pisa. Sugli scaffali solo prodotti ad alta sostenibilità sociale e ambientale: la cioccolata di Modica, realizzata da giovani donne vittime di violenza, nel laboratorio don Dino Puglisi; i prodotti artigianali di “Made in carcere”, realizzati dalle detenute del carcere di Lecce; il vino e i prodotti biologici delle Terre di Loppiano; la pasta prodotta in terre e beni confiscati alle mafie… Nel negozio fra i sette dipendenti ci saranno anche Cesare e Annalisa, due ragazzi con sindrome di Down che lavoreranno come addetti alle vendite. Il progetto è promosso dalla Caritas diocesana di Pisa e sostenuto dall’Opera della Primaziale, che ha messo a disposizione gratuitamente i locali: sarà gestito dalla Cooperativa “Alzaia”, promossa da Il Simbolo e da AIPD-Associazione italiana Persona Down.

Il negozio si trova in Piazza del Duomo 22, accanto alla biglietteria, alle spalle della Torre pendente. Ha aperto sabato 29 aprile ed è aperto tutti i giorni (festivi inclusi) dalle 10 alle 19. «Abbiamo aperto un bel negozio in Piazza del Duomo, vorremmo che turisti e cittadini lo frequentassero non per dare una mano ai due ragazzi con sindrome di Down che vi saranno impiegati, quanto perché i prodotti che trovano sugli scaffali sono di loro gusto e rispondono ai loro desideri ed esigenze. Ci piacerebbe, insomma, che venissero per gli stessi motivi per cui ciascuno di noi decide di frequentare un qualunque altro punto vendita», racconta il presidente di AIPD Pisa Michele Schinella.

«Questo progetto ha una duplice valenza: da un lato consente di offrire un lavoro stabile, e quindi concrete possibilità di autonomia a ragazzi come Cesare e Annalisa, cui spesso questa possibilità è preclusa. E dall’altro permette di valorizzare e sostenere tutte quelle realtà che fanno produzioni di qualità impegnando cosiddetti “soggetti svantaggiati” e, comunque, orientando il loro fare impresa anche a criteri di sostenibilità ambientale ed eticità», ha detto il direttore della Caritas diocesana di Pisa don Emanuele Morelli in occasione della presentazione del progetto. Diverse le realtà che hanno sostenuto il progetto: 80mila euro sono venuti dai fondi dell’otto per mille della Chiesa Cattolica, 50mila euro attraverso il Bando "Occupiamoci!" 2015 promosso congiuntamente da Fondazione Mission Bambini, Fondazione Canali Onlus, Fondazione San Zeno, UniCredit Foundation e Manageritalia Milano – Gruppo Volontariato Professionale, 40mila euro da Costa Crociere Foundation, 20mila della Fondazione “Nando Peretti”, 18mila da Poste Italiane onlus e 15mila da Fondazione “Generali”. «Circa la metà di queste risorse sono già state investite nella ristrutturazione dei locali e nella realizzazione degli arredi», ha raccontato il presidente della Cooperativa Alzaia Alessandro Carta, «la parte restante la investiremo per realizzare corsi di formazione e tirocini lavorativi all’interno della “Bottega”».

La “bottega” infatti vuole essere tale, nel suo significato rinascimentale, ha spiegato il presidente della Cooperativa “Il Simbolo”, Alberto Grilli: «un luogo capace di creare direttamente occupazione per soggetti deboli ma anche capace di formare e dare la professionalità che serve per permettere a quest’ultimi di potersi spendere sul mercato del lavoro».

Foto by Franco Origlia/Getty Images

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