Formazione

Una bolletta alla mano

Da giugno la fattura con i conti dell’elettricità sarà disponibile anche in Braille. E il presidente dell’azienda annuncia: in futuro sgravi fiscali per disabili e per chi deve curarsi a domicilio

di Mariateresa Marino

La bolletta adesso si tocca con mano, e le cifre possono anche ?scottare? tra le dita. Se fino a ora i non vedenti potevano solo ascoltare, letti da altri, i costi del consumo di energia elettrica, tra breve potranno constatare con le proprie mani il contenuto della fattura. La bolletta in braille è la prima iniziativa inserita nel progetto ?Servizi Enel per il sociale?, avviato dall?azienda in collaborazione con il servizio disabili del dipartimento per gli Affari sociali. Il progetto è la prova di un?attenzione tutta speciale che il mondo aziendale riserva alle persone costrette a convivere ogni giorno con una disabilità, più o meno grave. Le bollette in braille saranno distribuite a partire dal mese di giugno ai quindicimila utenti ciechi che ne potranno fare richiesta compilando un modulo presso le agenzie dell?azienda. La bolletta in braille conterrà le principali informazioni sui consumi, sui costi e sui numeri di telefono utili per i clienti. Un contributo prezioso è venuto dall?Unione italiana ciechi, che ha lavorato fianco a fianco con l?Enel, ospitando sulle pagine delle riviste associative una campagna di informazione vasta e articolata. Il modulo di richiesta della bolletta sarà inserito anche nel periodico dell?Unione nazionale ciechi, ?Il Corriere dei ciechi?. «Il progetto dell?Enel è un segnale positivo che dalle aziende viene ai cittadini, specialmente a coloro che devono affrontare disagi quotidiani», afferma Livia Turco, ministro per la Solidarietà sociale. «Iniziative come questa sembrano piccole, in realtà risolvono problemi che possono risultare insormontabili per i disabili. Aiutare le persone a vivere meglio è un compito che non spetta solo alle istituzioni, ma anche ai soggetti privati, quando questi hanno la possibilità di farlo». Dunque, le politiche sociali attive non attengono rigorosamente allo Stato. Per la loro realizzazione le istituzioni pubbliche si sostengono volentieri al mondo del non profit e delle aziende private. Tra queste, in verità non sono molte quelle che si spendono per limitare i disagi quotidiani dei disabili. L?Enel, in questo percorso tutto da costruire, ha fatto da pionera. Il presidente Chicco Testa, ha avanzato un?ipotesi in più per allentare le difficoltà dei disabili: un?eventuale agevolazione fiscale per le persone portatrici di handicap. Una proposta che deve naturalmente essere girata ai ministri competenti. I ciechi sono la prima categoria che comincierà dunque a fruire dei servizi mirati dell?azienda erogatrice di energia elettrica. Ma non sarà l?unica. Testa e il ministro Turco stanno già lavorando a successive iniziative rivolte ai non udenti, a coloro che sono affetti da distrofia muscolare o che hanno bisogno di dialisi a domicilio e agli immigrati che hanno difficoltà a comprendere la lingua italiana. Per questi ultimi, in particolare, si pensa alla traduzione del testo della bolletta e dei contratti in inglese, francese, spagnolo e arabo. Servizi, questi, che non dovranno aspettare molto tempo per vedere la luce. Il 1998, insomma, sarà l?anno dei progetti sociali dell?Enel. E intanto, il dipartimento Affari sociali non resta a guardare. Sta, infatti, ?allestendo? un laboratorio speciale, con il compito di creare, in collaborazione con altre aziende, una rete di servizi a favore di persone disabili o socialmente svantaggiate. Anche loro, è il caso di dirlo, ?vedranno? la luce.


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