Famiglia

Un welfare per mamma e papà?

Presentata la bozza delle linee guida sugli orari e tempi di lavoro. I commenti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl

di Redazione

“Proponiamo una base di discussione alle parti sociali, affinchè su di essa si esercitino per trovare l’intesa. Spero che il 7 marzo, giorno emblematico perchè precedente all’8 marzo, ci possa essere un’intesa tra di esse per promuovere diffusamente forme di flessibilità dell’orario di lavoro”. Così il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, a margine del tavolo convocato al ministero su conciliazione e regimi contrattuali degli orari di lavoro.

Il ministro ha illustrato alle parti sociali presenti una bozza di linee guida sul tema della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. “L’obiettivo -ha spiegato il ministro- è di favorire la conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi di famiglia attraverso la modulazione della flessibilità dell’orario di lavoro”.

In particolare, la bozza prevede l’introduzione di regimi di orario di lavoro modulati su base semestrale o annuale a fronte di impegni contrattuali per la conciliazione. Nel testo si sottolinea l’importanza della necessità di “incentivare un maggiore e migliore utilizzo su base volontaria e compatibilmente con le esigenze aziendali, del telelavoro e di tipologie contrattuali come part time, lavoro ripartito, lavoro intermittente”. Il documento inoltre sottolinea che “le politiche aziendali di conciliazione possono beneficiare delle misure fiscali di detassazione del salario di produttività”.

Tra i diversi punti previsti dal documento presentato da Sacconi: la possibilità per il lavoratore padre e la lavoratrice madre, di beneficiare, entro i primi tre anni di vita del bambino, di particolari forme di flessibilità di orario in entrata e in uscita. Inoltre, è prevista la trasformazione temporanea del rapporto di lavoro a tempo pieno in tempo parziale, per i primi 5 anni di vita del bambino o in caso di particolari esigenze di cura per genitori o altri familiari.

La bozza di intesa prevede l’impegno, al rientro dalla maternità, di assegnare alla lavoratrice le stesse mansioni che svolgeva in precedenza oppure mansioni che non vanifichino la professionalità e l’esperienza già acquisite.

Altra agevolazione prevista è la possibilità di ricorrere a una ‘banca delle ore’, e dove possibile, a meccanismi di banca-ore dedicati in particolare a genitori di bambini in età fino a 24 mesi. E ancora, l’opportunità di usufruire di un orario di lavoro ‘concentrato’, ossia un orario ‘continuato’ dei propri turni giornalieri.


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