Economia
Un welfare con gli occhiali
La Luxottica sigla un innovativo accordo con i sindacati: 2,5 milioni l'anno di vantaggi per i dipendenti
Un’intesa storica, destinata «ad aprire un’altra stagione nelle relazioni industriali», secondo la definizione che ne dà oggi il Sole24Ore: si tratta dell’accordo siglato tra il gruppo Luxottica di Agordo (Belluno) e le rappresentanze sindacali, che andrà a incidere positivamente sulla qualità della vita dei 7.800 dipendenti del gruppo, i cui stipendi si aggirano in media attorno ai 1.200 euro al mese. In pratica Luxottica ha varato un sistema di incentivazione basato su benefici non monetari per assicurare ai lavoratori uno strumento integrativo del contratto nazionale per conservare il potere d’acquisto. Oltre che, ovviamente, rafforzare la responsabilità sociale del gruppo verso dipendenti e territorio.
I punti dell’accordo sono tanti e sfaccettati. Si va dalla la formazione e istruzione scolastica destinata ai figli dei dipendenti (borse di studio e orientamento professionale), con l’obiettivo di favorire l’elevazione sociale, ad accordi con le catene di supermercati e negozi per acquistare beni di uso primario; da convenzioni con centri sanitari alle cure odontoiatriche, pediatriche e specialistiche fino ad aiuti per l’uso dei mezzi di trasporto e – udite udite – all’assistenza sociale di sostegno riservata a famiglie con problemi di portatori di handicap, di tossicodipendenze, di anziani da assistere.
Ma quanto costa questo complesso e innovativo pacchetto? Secondo le prime stime, l’iniziativa consentirà di generare un valore equivalente di 2,3-2,6 milioni annui da distribuire da quest’anno. Luxottica ha fatto bene i suoi conti: la diminuzione del potere d’acquisto non si riesce più a compensare solo con i tradizionali interventi sulle retribuzioni: di qui la decisione di puntare più in alto, nella convinzione – dice Luxottica al Sole24ore – «che la qualità aziendale passi sempre più dal livello di qualità di vita dei nostri dipendenti».
Soddisfatti i sindacati: per la Cgil è un «passo estremamente importante», intrapreso tra l’altro senza aspettare la scadenza dell’integrativo (fine 2009) e che è «simbolico di come un’azienda guardi ai propri dipendenti. Di più: è una sfida che ci appartiene e che condividiamo in toto».
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