Economia
Un volto sconosciuto della Distribuzione Moderna Organizzata
Federdistribuzione ha presentato il primo Bilancio di Sostenibilità di Settore, che la pone tra i comparti trainanti in tema di sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa con forte impegno nei confronti dell’ambiente, del territorio dei clienti e dei collaboratori
di Redazione
Federdistribuzione, associazione espressione della Distribuzione Moderna Organizzata (DMO) in Italia, ha presentato oggi presso il Senato della Repubblica, il primo Bilancio di Sostenibilità di Settore (BSS), realizzato con la collaborazione di Altis, Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Alla presenza del Presidente del Senato, Sen. Renato Schifani, che ha aperto i lavori, il Presidente di Federdistribuzione Giovanni Cobolli Gigli ha illustrato il ruolo della DMO nell’economia del Paese e il Prof. Mario Molteni, Direttore di Altis, ha presentato i contenuti del Bilancio di Sostenibilità.
I temi sollevati nelle due relazioni introduttive sono stati discussi nell’ambito di una tavola rotonda che ha visto partecipare il Presidente della X commissione del senato Cesare Cursi, il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Prof. Claudio De Vincenti, la Senatrice Anna Rita Fioroni, l’Onorevole Mauro Libè , il Prof. Avv. Giovanni Pitruzzella , Presidente Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, l’Onorevole Federico Testa e la Senatrice Simona Vicari. Il BSS rappresenta una grande novità. E’ infatti la prima volta in Italia che le imprese di un settore mettono a disposizione le proprie conoscenze e iniziative per partecipare a un progetto collettivo, con la convinzione che la presentazione di un quadro complessivo produca un valore superiore alla somma delle esperienze dei singoli. Inoltre il documento svela un volto sinora poco conosciuto della Distribuzione Moderna organizzata dimostrando come questo settore, a cui finora veniva riconosciuto prettamente il tratto distintivo della convenienza e del “basso prezzo”, si ponga in realtà anche tra i comparti trainanti in tema di sostenibilità e Responsabilità sociale d'Impresa.
Il Bilancio nasce dalla raccolta strutturata di informazioni presso le imprese associate a Federdistribuzione e pone in evidenza le attività intraprese dalle aziende nei principali ambiti nei quali si esercita la Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI): ambiente, comunità, clienti, collaboratori, fornitori, corporate governance, comunicazione istituzionale e certificazioni volontarie.
Molto elevata è l’attenzione nei confronti dell’ambiente: tutte le imprese sono impegnate nella riduzione dei consumi energetici e idrici, l’85% impiega energia rinnovabile e pone attenzione alla riduzione dei rifiuti, l’80% offre prodotti “attenti all’ambiente” (biologici, eco-sostenibili, ecc) e il 75% realizza campagne di sensibilizzazione ambientale.
I punti vendita della DMO sono fortemente inseriti nelle realtà del territorio e molte sono le iniziative sviluppate per la comunità: il 95% delle aziende è impegnata in iniziative a scopo benefico e collabora con scuole e università, il 65% vende prodotti equo-solidali, il 40% acquista prodotti da soggetti di interesse sociale (carcerati, persone disabili), tutte le aziende alimentari collaborano con aziende non profit per la redistribuzione delle eccedenze alimentari.
Nei confronti dei clienti le imprese distributive tutelano il potere d’acquisto e mostrano attenzione alle nuove dimensioni sociali, andando spesso oltre gli obblighi di legge: il 90% di esse ha attivo un servizio di ascolto dei clienti; l’85% ha un ufficio di controllo qualità; il 60% offre prodotti per specifici classi di clienti (celiaci, diverse religioni, ecc); la totalità delle aziende alimentari inserisce informazioni nutrizionali nelle etichette dei prodotti a marchio privato. La popolazione dei collaboratori è composta per l’88,7% da persone con contratto a tempo indeterminato ed è una popolazione femminile (il 59% sono donne) e giovane (il 23,1% ha meno di 30 anni).
Le imprese distributive hanno un costante dialogo con i collaboratori e attuano politiche di welfare aziendale, favorendo la conciliazione dei tempi di vita e lavoro e distribuendo premi di risultato: tutte offrono la possibilità del part-time, l’85% prevede premi di risultato attraverso contratti integrativi e l’80% attua migliori condizioni economiche e normative rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale. Il personale è costantemente formato e lo sviluppo delle competenze dei collaboratori è una priorità; gli investimenti in formazione sono cresciuti del 91% negli ultimi 4 anni e il 60% delle aziende ha strutture interne dedicate alla formazione e scuole di mestiere: macellaio, panificatore, salumiere, addetto pescheria, gastronomo, ottico, falegname, magazziniere, merchandiser, buyer, logistico, ecc.
Le aziende distributive lavorano con i fornitori in logica di partnership e per una loro valorizzazione, favorendo un percorso di crescita delle PMI e sensibilizzando la filiera sui temi della sostenibilità. Il 60% delle imprese seleziona i fornitori sulla base di un codice etico e il 70% instaura con le PMI un rapporto di lunga durata. Nel comparto della distribuzione alimentare il 91,5% dei fornitori della marca del distributore è rappresentato da aziende italiane, e il 77,3% di esse sono PMI.
«Attraverso il Bilancio di Sostenibilità vogliamo dimostrare che la DMO non è solo “prezzi bassi”, ma è molto di più – dichiara Giovanni Cobolli Gigli, il Presidente di Federdistribuzione – E’ un sistema di imprese che agisce in un contesto di fortissima concorrenza, che ha una profonda coscienza fiscale, che si muove con logiche industriali e che attiva meccanismi complessi che coinvolgono operatori delle filiere e imprese di altri settori. E’ un comparto che continua a offrire opportunità occupazionali e a formare i propri dipendenti con investimenti crescenti; che ha rapporti di stretta collaborazione con i fornitori e che continua ad investire, anche in questo momento difficile, circa 2,5 / 3 miliardi di euro all’anno tra nuovi punti vendita e ristrutturazioni delle reti esistenti, un impegno rilevante che produce effetti positivi sul territorio, anche in termini ambientali, generando lavoro e sostenendo il tessuto di artigiani e piccole e medie imprese. Perché possa continuare a giocare questo ruolo virtuoso è però indispensabile che il Paese Italia trovi un nuovo assetto, che possa favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità, nel quale possa pienamente esprimersi la libertà d’impresa e non vi siano vincoli normativi o intralci e appesantimenti burocratici che frenino l’innovazione, l’ammodernamento o la ricerca di efficienza nella gestione d’azienda. Un grande progetto al quale la DMO vuole partecipare, offrendo il suo contributo di esperienza e di idee, collaborando con il mondo politico, istituzionale ed economico».
«Con la realizzazione del Bilancio di Sostenibilità il settore della DMO si pone in Italia tra i comparti trainanti in tema di sostenibilità e di Responsabilità Sociale d’Impresa – afferma il Prof. Mario Molteni di Altis – Dal documento emerge il quadro di un comparto già attivamente impegnato su questi temi, fatto da imprese coscienti del ruolo giocato a livello locale così come a livello nazionale; aziende che hanno finora raccontato poco il loro impegno socio-ambientale. Potremmo dire: “aziende più del fare che del comunicare”. Il Bilancio di Sostenibilità è quindi anche un momento di comunicazione, nel quale la DMO si presenta al sistema economico e sociale del Paese. Non è dunque un punto di arrivo, ma il punto di partenza per un percorso finalizzato a dare un contributo reale alla costruzione di una società più sostenibile e attenta alle esigenze di tutti i soggetti».
Il bilancio è scaricabile on line http://www.bilanciosostenibilita-federdistribuzione.it
CHI E' Federdistribuzione è l’organismo autonomo di coordinamento e di rappresentanza della distribuzione commerciale moderna: riunisce e rappresenta, nelle sedi istituzionali, sindacali e comunitarie la maggioranza delle imprese distributive operanti nei settori alimentare e non alimentare che svolgono la propria attività attraverso le più innovative formule del commercio moderno. Federdistribuzione si compone di sette associazioni nazionali che rappresentano un universo articolato di imprese e di multicanalità che si differenziano per dimensioni, forme distributive e merceologie trattate. Le aziende aderenti alle sette Associazioni di Federdistribuzione hanno realizzato nel 2011 un giro d'affari di 85,3 miliardi di euro, con una quota pari al 66,1% del totale fatturato della Distribuzione Moderna Organizzata; hanno una rete distributiva di 43.850 punti vendita (diretti e in franchising) e danno occupazione a circa 329.250 addetti. Rappresentano, infine, oltre il 38% del valore dei consumi commercializzabili.
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