Famiglia

Un Tso contro la depressione post partum?

Lo propongono i ginecologi Sigo. La protesta della Burani Procaccini

di Redazione

I ginecologi della Sigo chiedono il trattamento sanitario obbligatorio per i casi più gravi di depressione post partum, alla luce dei tanti recenti fatti di cronaca che hanno visto giovani madri uccidere i proprio bambini. A suggerire una ‘linea dura’ anche Antonio Picano, presidente dell’Associazione Strade Onlus e responsabile del progetto ‘Rebecca’ per la prevenzione e il trattamento della depressione in gravidanza e nel puerperio.

Scandalizzata la senatrice Maria Burani Procaccini, già presidente della Commissione bicamerale Infanzia e membro dell’esecutivo del Movimento Bambino, che dice: «Sono fermamente contraria all’uso del Tso per le mamme depresse. Non come linea di principio, ma perche’ dietro la richiesta di Tso non c’e’ un’azione preventiva, non ci sono strutture degne di queste nome che affrontino il problema della depressione femminile».

«Una mamma su dieci e’ depressa», ricorda la Burani Procaccini, ma «molti ospedali se ne infischiano, quando dovrebbero seguire la donna gia’ nella fase della gravidanza. Solo un ospedale su 30 in Italia, secondo le stime effettuate nel 2004 dall’Oms, sostiene psicologicamente la donna. Pensare al Tso come fatto risolutivo e’ una cosa semplicemente assurda, se dietro non c’e’ un lavoro preventivo», conclude Burani Procaccini.


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