Politica

Un trattato in difesa del lavoro domestico

L'Organizzazione internazionale chiede condizioni migliori per 100 milioni di lavoratori

di Redazione

Un trattato per migliorare le condizioni di milioni di lavoratori domestici in tutto il mondo. È stato approvato oggi dagli stati membri dell’agenzia Onu per il lavoro. Gli organismi sindacali, come la Confederazione Internazionale dei Sindacati con sede a Bruxelles, hanno salutato l’adozione del trattato come un evento storico e una grande vittoria e hanno chiesto ai governi di ratificarlo e rispettarlo.

Spesso, infatti, i lavoratori domestici sono migranti. In fuga dalla povertà, trovano condizioni lavorative difficili con i nuovi datori di lavoro, soprattutto in Medio Oriente. Come sostengono i gruppi per i diritti umani: «la maggior parte dei lavoratori domestici è rappresentata da donne o ragazze ed alcune di loro sono vittime di violenze o di abusi sessuali».

Secondo la Convenzione approvata dai 183 membri dell’Organizzazione Internazionale per il Lavoro, i paesi dovranno fare dei passi per assicurare che «i lavoratori domestici godano di termini occupazionali equi e di condizioni di lavoro decenti». L’agenzia dell’Onu ha reso noto che la decisione consente a 50-100 milioni di persone di rientrare negli standard lavorativi. Nella conferenza i paesi sono rappresentati da delegati di governi, datori di lavoro e lavoratori. I membri hanno approvato la convenzione con 396 voti a favore e 16 contrari. Ora il testo dovrà essere ratificato dagli stati


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