Non profit

Un team hutu-tutsi per fare gol alla pace

Calcio Iniziativa della campagna “Chiama l’Africa”

di Francesco Di Nepi

Trasformare un campo profughi in uno di football, dei bambini disperati e, loro malgrado, nemici giurati in un nugolo di furie impazzite di felicità. Piccoli hutu e tutsi serrati come un pugno in un?unica squadra. È il fascino del calcio che ha permesso, per iniziativa di tre associazioni (Terra patria, Cuore amico e Les Cultures), a 13 bambini delle due etnie ruandesi di volare in Italia per giocare. Non contro, ma con qualcuno. Gli avversari? Saranno i pari età di piccole squadre di provincia, ma anche i ?primavera? di team blasonati come Parma, Juventus,Torino e Inter. Un modo per aiutare a dimenticare la tragedia del ?94. La tournée, chiamata ?Un calcio alla guerra, un goal per la pace?, andrà avanti fino al 6 ottobre ed è parte integrante della campagna nazionale di solidarietà verso i popoli africani ?Chiama l?Africa?, promossa da 147 associazioni e organismi umanitari italiani. L?iniziativa prevede lo svolgimento di diversi appuntamenti, che spaziano dallo sport agli incontri nelle scuole. Manifestazioni a cui saranno invitate le scolaresche delle città e paesi ospiti.

Arrivati in Italia martedì 16 settembre, i ragazzi, provenienti dalla provincia di Butare, nel sud del Ruanda, hanno iniziato la trasferta italiana il 17 settembre a Travagliato, paesino in provincia di Brescia famoso per aver dato i natali calcistici ai due famosi fratelli del pallone. Il nome Baresi dice niente? Sia Franco che Giuseppe, rispettivamente ex di Milan e Inter, hanno presenziato alla manifestazione inaugurale. Per ricordare il passato e per augurare, a chi ne ha veramente bisogno, un migliore futuro.

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