Mondo

Un sito web per noleggiare la propria auto agli sconosciuti, guadagnandoci.

La macchina del vicino è sempre più verde. Una startup americana permette agli automobilisti di noleggiare le macchine altrui ad un costo orario e ridurre il proprio impatto ambientale fino al 40%

di Ottavia Spaggiari

 

Quanto sarebbe bello prendere semplicemente in prestito l’automobile altrui ogni volta che ci serve, senza doverne comprare una propria, eliminando in un colpo solo, bollo, assicurazione , manutenzione e magari anche garage in affitto. Negli Stati Uniti, adesso si può grazie a Getaround, una startup nata dal progetto universitario di una venticinquenne canadese, Jessica Scorpio, fresca di laurea alla Singularity University, un istituto per la formazione di nuovi leader, fondato dal pioniere dell’intelligenza artificiale Ray Kurzweil, insieme al guru dell’ingegneria aerospaziale Peter Diamandis.
 E’ stato proprio durante il suo corso di studi alla Singularity che a Jessica Scorpio è stato chiesto di sviluppare un’idea imprenditoriale che avesse un impatto positivo sulla vita di un miliardo di persone, roba da nulla, ma d’altronde Singularity è finanziata da NASA e GOOGLE. 
 
Così è nata Getaround, un sistema che permette a chiunque di noleggiare per qualche ora, o giorni interi le macchine di proprietà altrui. Basta semplicemente scegliere l’automobile più vicina e adatta alle proprie necessità sul sito, prenotarla e pagare una tariffa che varia dai 5 ai 50 dollari l’ora, a seconda della cilindrata e della tipologia.  Grazie ad un’applicazione I-Phone, collegata ad un piccolo dispositivo inserito nel veicolo poi, l’automobile prescelta si apre, digitando un codice di sicurezza, ottenuto al momento del pagamento. Le chiavi si trovano direttamente in macchina. 
“Ci sono circa un miliardo di auto sul pianeta e la maggior parte di queste rimangono inutilizzate per il 92% del tempo.” Spiega Scorpio. “A parte i brevi tragitti tra casa e lavoro, non vengono quasi mai usate. Getaround ha sviluppato un sistema molto semplice, che permette a tutti di prendere in prestito la macchina altrui, dando al proprietario l’opportunità di fare anche un po’ di soldi.”
Tra le questioni più delicate da gestire, la fiducia e la sicurezza.
 
Per funzionare il progetto ha dovuto stipulare degli accordi precisi con la motorizzazione civile, che rilascia alla società i dati relativi al trascorso automobilistico dei membri della community, così da verificarne l’affidabilità. 
“Volevamo che l’assicurazione coprisse l’intero periodo di noleggio della macchina, così che i nostri clienti potessero stare tranquilli e prestare i loro veicoli a chiunque. Per fare sì che questo avvenisse,  abbiamo dovuto convincere un colosso come quello dell’industria assicurativa a collaborare con noi. Un confronto simile a quello tra Davide e Golia…” che però ha portato i suoi frutti. Nel primo anno di attività al sito sono state iscritte 10 mila auto  e i membri della community continuano a crescere.  
Il car sharing sta ottenendo sempre pià successo sulle strade americane, tanto che Getaround non è l’unico sitoad occuparsi di noleggio auto da privato a privato: RelayRides offre un servizio molto simile alla startup di San Francisco, ed è disponibile in varie città americane. Così come Getaround. Relayrides, cambia la mentalità delle persone riguardo la proprietà dell’auto, con un risvolto green importante, come spiega Jessica Scorpio:
“Quando le persone cominciano a condividere la propria macchina, cambiano anche il proprio atteggiamento nei confronti della mobilità, riducendo la propria impronta ambientale del 40 percento.”
 

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